Pier Carlo Lava. Social Media Manager – Alessandria today Magazine

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«LA LIBERTÀ DI GIUDIZIO DEI DOCENTI È UN PRINCIPIO INVIOLABILE»

Il Rettore Gian Carlo Avanzi costretto a difendere il principio di indipendenza dei docenti in seguito alle minacce subite dalla professoressa Ivana Rabbone dopo una seduta di esame.

Stamattina, durante la seduta pubblica di esame finale della scuola di specializzazione in Pediatria, una specializzanda ha discusso la propria tesi e ha ottenuto il punteggio di 68/70. La sua famiglia, presente alla proclamazione, ha verbalmente assalito tutte le Docenti componenti la Commissione con pesanti contestazioni e insulti, minacciando anche possibili ritorsioni contro il figlio e i familiari della presidente della Commissione, professoressa Ivana Rabbone, che ha denunciato l’accaduto ai Carabinieri di Novara.

L’Università intera, attraverso il Rettore, professor Gian Carlo Avanzi, si schiera a fianco delle proprie docenti nello stigmatizzare l’accaduto. «Episodi come questi — dice il Rettore — vanno eradicati sul nascere. L’Università è un luogo aperto, inclusivo, che tenta di aiutare gli studenti in tutti i modi, con sostegno didattico, aiuto al discernimento vocazionale, servizi a supporto dello studio e della vita in comunità. Un comportamento come quello che si è verificato da parte della famiglia della neo-specializzata, oltre a essere spropositato e penalmente rilevante, reca i segni dell’ingratitudine e della profanazione del luogo deputato alla creazione e alla diffusione della conoscenza.» 

«È inammissibile – prosegue il Rettore Avanzi – che la delusione per il risultato di un percorso di studio possa degenerare in minacce e intimidazioni, che sottintendono addirittura un controllo del mondo privato della Professoressa. Qualunque attacco alla capacità e alla libertà di giudizio dei docenti, che sono un valore inviolabile di ogni Ateneo, va respinto con la massima energia. Ci riserviamo come Istituzione, dunque, la possibilità di adire a vie legali nei confronti di questi soggetti che hanno minacciato così gravemente l’Università intera attraverso gli attacchi a una docente stimata e apprezzata come la professoressa Rabbone».