Laddove l’Arte sia Verità, Ideale, ragione di Vita, grembo ove rinascere sempre a se stessi: eterna, al di sopra di ogni parvenza. “L’ARTE SFIDA IL TEMPO”, sarà Esposizione Internazionale d’Arte Contemporanea organizzata impeccabilmente da Galleria Milanese, curata dalla Dottoressa Roseli Crepaldi e dal Professor Antonio Castellana, e presentata da Giada Eva Elisa Tarantino , dal 6 al 12 Marzo 2023, in via Marco Formentin a Brera, in Milano, Italia. E’ entusiasmante gia’ il comunicare come, dal primo al decimo posto assegnati in occasione dell’Opening, gli Artisti premiati vedranno le proprie Opere stampate su tessuto e presentate in una sfilata esclusiva edificata in Brera stessa.
Il Concetto espresso da Galleria Milanese, spiega:
In questo millennio moda e arte si promuovono con impressioni incrociate e condivise, dialoghi pieni di differenze e coincidenze che si presentano come un evento visivo, partecipativo e arricchente perché mette in luce aspetti che rimangono chiusi nel dietro le quinte creativo. La moda adattata alla vita reale ha sempre avuto la necessità di esserlo funzionale, il suo rapporto con l’arte e l’industria, sembra essere ben lungi dall’appagare gli ideali dell’arte per l’arte; anche la moda è un concetto non sempre rappresentativo del mondo dell’arte. Questo è cambiato nel processo di un percorso estetico in cui il assimilazione di idee che corrono da una parte o dall’altra, cioè che possono andare dalla moda all’ arte e viceversa. In questo modo si combinano i loro stili e si visualizza la dualità: quella che esiste tra i loro modi di sentire l’arte, che sebbene a priori abbiano obiettivi diversi, contemplare uno scopo comune che ha a che fare con la messa in scena di un’estetica plastica. In varie situazioni sia la moda può utilizzare strumenti estetici dell’arte che l’arte può utilizzare elementi del linguaggio della moda. Sono molti gli artisti che portano in passerella l’estetica dell’arte contemporanea. Nascono così le cosiddette sfilate/performance. Secondo Florence Müller (2000) ci sono una serie di azioni e movimenti che dimostrano l’interesse reciproco tra arte e moda. All’interno di questo spettro, l’abbigliamento può essere posto come supporto delle più svariate domande, andando sia dall’arte alla moda che nella direzione opposta. Le vesti possono sia presentare espressioni sul ripensamento della vita sia rivedere i precetti della moda, cioè “creare sinergie arte-moda per impressionare l’anima all’industria”. Alice Mackrell (2005) indica che i legami tra arte e moda possono essere identificati dall’inizio del Rinascimento, cioè dalla nascita della moda. Ad esempio, artisti rinascimentali come Antonio Pisano, detto Pisanello (c1395-c1455), hanno sviluppato, oltre ai dipinti, modelli di abbigliamento e disegnato modelli tessili o ricamati per gli indumenti indossati nelle corti delle città rinascimentali italiane. Già nel XX secolo, secondo questo autore, Paul Poiret (1879-1944) fu uno dei primi stilisti a utilizzare la collaborazione – consapevole – di artisti d’arte d’avanguardia, perché le loro esperienze portavano una nuova visione. Poiret ha usato proprio questa forza ostile e scioccante dell’arte moderna. Non solo utilizzò artisti come Raoul Dufy (1877-1953) per lo sviluppo del design tessile, ma indossò lui stesso un manichino fotografato da Man Ray (1890-1976) e indossato sulla copertina del 15 luglio 1925 a La Révolution Surréaliste. Un’esaltazione del progresso si mescola al desiderio di un impegno di un’arte-azione, cercando di cambiare l’uomo e il mondo attraverso questa strategia artistica. Balla traduce in tessuti gli elementi di sintesi studiati nella pittura come la velocità della linea, le forme di rumore e i ritmi cromatici. Contro la moda pastorizzata borghese, il futurismo esplode con un abito che riposiziona l’individuo nello spazio urbano. Le idee futuristiche di Balla incoraggiano un certo numero di artisti – tra cui Thayaht (1893-1959)10 – a creare una casa d’Arte, dove sviluppano oggetti, progetti di decorazione d’interni e abbigliamento (GERCHMAN, 1975). La moda negli anni sessanta nasce da uno scenario dove il pret-a-porter è una realtà già consolidata dal decennio precedente. L’abbigliamento funzionale non è più qualcosa dell’universo sperimentale, ma fa parte della vita quotidiana di chiunque nel paesaggio urbano. Gli artisti ora si appropriano dell’abbigliamento come estensione dei loro problemi in tre dimensioni e in movimento. Come quando Lucio Fontana (1899-1968) – insieme a Bruna Bini – usa l’abbigliamento come supporto per l’espressione del suo manifesto spaziale, ‘riparando’ le sue tele strappate in abiti. Questi rappresentano le domande sul confine tra l’individuo e la società, tra l’interno e l’esterno, tra l’essere protetti dall’abito o l’essere nudi. Bruna Bini, oltre a questa collaborazione, promuove nel 1961 una sfilata di abiti d’artista13 presso la sua maison di Milano. È indispensabile inventariare i significati dell’arte se considerata sia come opera che sfida e investe in nuove possibilità sensibili, sia come prodotto di consumo, così come dobbiamo interrogarci sullo status dell’arte dopo interventi d’avanguardia e nuove tecniche. Infatti, nel discutere il corso di questi oggetti, entriamo sia nella struttura del consumo (quando diffondono mode e comportamenti) sia nelle arti, perché sono artefatti impregnati di generalizzazioni dell’arte, moltiplicato continuamente attraverso i media. Questo scenario di dialogo tra arte e moda (internazionale e nazionale) non era estraneo ai creatori delle collezioni Rhodia, così come non è stato ignorato da Livio Rangan (che ha guidato i progetti di Rhodia). La ricerca di riferimenti creativi sia nelle capitali della moda (Parigi, Milano, Londra e New York) che nella produzione artistica contemporanea è stata un mezzo costante del processo creativo delle collezioni. Infine, sono oggetti che si sfidano come espressioni dell’arte contemporanea, pur essendo manifestazioni del design dell’abbigliamento.

. (Roseli Crepaldi Curatrice – CEO e Direttrice Artistica della Galleria Milanese)
Il Bando, è disponibile al link:
https://www.galleriamilanese.com/lartesfidailtempo