
LA BIMBA E LA BAMBOLA
La bimba aveva una bambola
in braccio. Giocava così,
presso una forra. La bambola
fra i rododendri e le salvie,
fra i sassi dell’erto burrone.
La bimba fu lì per piangere,
(racconta così la canzone).
Ma poi pensò: “Se a riprenderla
andassi?”.
E per la china, aggrappandosi
ai massi e agli arbusti spinosi,
ella discese, coi riccioli
al vento, coi piè sanguinosi.
Trovò nel fondo la bambola,
le chiese: “Ti sei fatta male?”.
La baciò tutta cullandola,
facendole al petto guanciale:
poi dalla forra, com’eravi
calata, felice risalì.
ADA NEGRI
Poesia di 4 strofe, di novenari più 1 ternario. La favoletta della bimba e della sua bambola è graziosa e ispira serenità; l’affetto che la bimba manifesta alla propria bambola, ricorda le bambine di una volta, prima che arrivassero le Barbie e Cicciobello. La bambola cade nel dirupo, lei scende a riprenderla, graffiandosi i piedi. La prende, le chiede se si è fatta male, la bacia, la culla, le fa col petto guanciale.
Dedicata alla mia Lauretta e alla sua Ernestina.