È annegata tra i flutti
la luna di febbraio
tra grida disperate
e vagiti tremuli
tra onde minacciose
e tramontana gelida.
Invano braccia tese
e mani perse
annegano
nel liquido in tempesta
e trovano giaciglio
in un grembo di morte.
Vestiti senza corpi
e giocattoli smembrati
giacciono tra macerie
e culle vuote
sulla battigia,
camposanto di dolore.
Il mare restituisce
ciò che l’indifferenza
si ostina a non vedere.
Il mare custodisce
tra profondità pietose
e pulsa di cuori nudi
per ridare un’altra vita.
Maria Rosaria Teni
26 febbraio 2023
