Mi vorresti più piccola,

contenermi in una mano,

un bocciolo da stringere troppo,

per sentirne l’essenza,

poi cosa rimane!

Solo il sentore di un ricordo

che svanisce come il suo profumo ,

Per le mie troppe paure,

paura della vita,

paura della morte,

paura del troppo divenire,

indietreggiare e poi svanire.

È indecifrabile il tuo volto,

le tue mani che accarezzano

la mia verticalità,

rimangono suoni sconosciuti,

un accordo stonato,

poi il tempo porta via tutto,

una velatura d’argento sulle labbra,

una croce di legno sulla collina,

sacro e profano nel vento,

per me che sono donna,

che respira l’aria. Iris G.DM