
L’Università di Catania (o Studium Generale, o anche, a partire dal XVI secolo, Siculorum Gymnasium) è la più antica università della Sicilia.

Il 24 ottobre del 1434, re Alfonso il Magnanimo concedeva l’istituzione di uno Studium Generale a Catania. In questo modo, la città veniva compensata della perdita della corte, da poco trasferita a Palermo.

Promotori della nuova fondazione furono i consiglieri regi Adamo Asmundo e Battista Platamone.

L’università era autorizzata a tenere insegnamenti di teologia speculativa, dogmatica e morale; di diritto civile, canonico e feudale; di istituzioni romane, medicina, chirurgia, filosofia, logica, matematica ed arti liberali.

Poteva inoltre conferire in esclusiva lauree, baccellierati (baccalauream) ed altre licenze (simili a diplomi professionali). Gli allievi degli altri collegi siciliani, quindi, dovevano necessariamente presentarsi a Catania per poter conseguire i titoli.

Ciò significava che, in Sicilia, solo la laurea dello Studium di Catania dava il diritto di accedere alle cariche della magistratura e di esercitare le professioni di medico e di chirurgo.

Tale privilegio poneva l’università di Catania sullo stesso piano degli atenei più rinomati dell’epoca, come Bologna e Salamanca.

Nei secoli successivi, per varie motivazioni, questo prestigio conobbe alterne vicende, fino a ridimensionarsi progressivamente con l’emergere di altre università siciliane e con le limitazioni imposte dalle leggi post unitarie.

Il primissimo edificio destinato alle attività dello Studium (XV secolo) sorgeva accanto alla Cattedrale di Sant’Agata, nel sito dell’attuale palazzo del Seminario dei Chierici (oggi Museo Diocesano).

Nel corso del XVII secolo, il Siculorum Gymnasium fu trasferito nei pressi dell’attuale piazza Università, all’interno del vecchio ospedale San Marco. Questo fabbricato fu poi distrutto dal sisma del 1693.

Studenti e docenti si spostarono allora in una struttura provvisoria alla Marina, in attesa dell’edificazione di quello che resterà definitivamente il Palazzo dell’Università.

I lavori iniziarono nel 1696 e terminarono nella seconda metà del Settecento.

Coerente con la sua destinazione d’uso, la costruzione ha uno stile sobrio ed elegante, pur con la presenza di elementi dalla forte impronta barocca.

Bellissimo il pavimento del chiostro interno, realizzato con la particolare tecnica dell’acciottolato e tutto giocato sull’effetto cromatico della pietra lavica accostata al calcare bianco dei disegni floreali e geometrici.

La realizzazione del palazzo si deve in massima parte all’architetto palermitano Giovanni Battista Vaccarini, grande artefice della rinascita catanese post terremoto.

Altri contributi vengono da Giuseppe Palazzotto, da Francesco e Antonino Battaglia e dal pittore Giovan Battista Piparo.

Nel corso del XX secolo, a questa sede si aggiungeranno altri distaccamenti, e alcune facoltà saranno dislocate in altre sedi, fra cui il Monastero dei Benedettini e Villa Cerami.

Al primo piano troviamo la prestigiosa biblioteca regionale universitaria, fondata per iniziativa dell’abate Vito Maria Amico nel 1755. Al suo interno sono conservati fondi antichi e prestigiosi, come quelli provenienti dai collegi gesuiti soppressi.
Donatella Pezzino
Dal blog dell’autrice: https://donatellapezzinosicily.wordpress.com/2023/03/07/siculorum-gymnasium/
Fonti:
- Wikipedia
- Enciclopedia di Catania diretta da Vittorio Consoli, Catania, Tringale Editore, 1987, II vol., pp.736-739
- Guglielmo Policastro, Catania nel Settecento, Torino, SEI, 1950
- Vito M. Amico, Catana Illustrata, Trad. di Vincenzo di Maria, Catania, Tringale, 1990, II vol. pp199-200
- https://catania.italiani.it/pavimento-palazzo-universita/