Hisham Matar è nato nel 1970 a New York City da una famiglia libica espulsa dal paese d’origine perché il padre dello scrittore fu accusato di essere contro il regime di Gheddafi. A tre anni la famiglia si trasferì in Egitto dove Hisham iniziò i suoi studi che completerà successivamente a Londra dove vive attualmente dal 1986.

Giornalista e scrittore di narrativa è diventato famoso con il primo romanzo “Nessuno al mondo”, iniziato a scrivere in lingua inglese nel 2000 e pubblicato solo nel 2005. Vincitore di diversi premi il libro fu tradotto in 22 lingue.

Il libro, biografico anche se non dichiaratamente tale, racconta della storia di un ‘infanzia difficile vissuta all’ombra di una madre quasi bambina e di un padre che, per questioni politiche non meglio precisate, era costretto a vivere assente da casa.

“Anatomia di una scomparsa”, suo secondo romanzo, anch’esso scritto in inglese e solo successivamente tradotto in arabo, rappresenta il seguito ideale dell’altro libro. Anche questo propone la storia di un bambino che diventa adulto e che vive all’ombra di un padre a cui è legatissimo e che tuttavia, quando il protagonista ha solo 14 anni, scompare misteriosamente.

Nuri, figlio unico, vive la sua infanzia in Egitto, essendo stato il padre Kamal Pasha impossibilitato ad abitare nel suo paese d’origine, la Libia.

Kamal è un uomo enigmatico e misterioso, sia per quanto concerne il suo aspetto pubblico (non si saprà mai nel romanzo perché è costretto a vivere in un paese straniero) sia per quanto riguarda la sua vera vita privata, dove si intuiscono solo vagamente alcuni punti oscuri. La madre di Nuri è una donna debole, di salute precaria e di poche parole che muore quando il ragazzo è appena entrato nell’adolescenza. Continuerà a prendersi cura di lui, quando si trova in Egitto, Naima, cameriera fedele che ricoprirà un ruolo importante nell’intero romanzo.

Il ragazzo è legato al padre che è un uomo anche molto benestante e che lo porterà con sé nei suoi numerosi viaggi all’estero. In uno di questi viaggi, ad Alessandria d’Egitto, i due uomini conosceranno una giovane turista, Mona, che colpisce per la sua bellezza sia il padre che l’adolescente. Sarà naturalmente il primo a goderne i piaceri, sposandola. Nuri vivrà all’ombra di questa coppia che si mostra felice e ignara degli sconvolgimenti emotivi e dei primi turbamenti sessuali che il ragazzo subisce, suo malgrado, a causa della vicinanza della giovane matrigna.

Quando improvvisamente Kamal scompare, cominciano le peripezie della ricerca da parte della giovane sposa che condurrà con sé il giovane Nuri.

Le ricerche si svolgeranno in Svizzera, dove si capisce che l’uomo aveva interessi finanziari, si verrà a scoprire che Kamal è stato rapito di notte mentre si trovava a letto nella casa di una donna svizzera. Nonostante l’interessamento delle ambasciate e di altre persone influenti che conoscevano Kamal, di lui non si verrà ad apprendere nulla e Mona e Nuri ritornano rassegnati al Cairo per riprendere la loro vita. Qui si manifesterà apertamente l’attrazione del ragazzo per la matrigna che gli imporrà il trasferimento in un collegio inglese.

Col passare degli anni, Nuri è sempre interessato al ritrovamento del padre e, crescendo, non cesserà le ricerche. Terminati gli studi, andrà in Svizzera e rintraccerà finalmente l’ultima donna che aveva visto suo padre e, parlandole in più occasioni, comincerà pian piano a conoscere gli aspetti più segreti della vita del padre, ma l’ultimo, quello più impensabile e che lo farà decidere a tornare in Egitto, lo verrà a sapere proprio da Mona, che nel frattempo si era trasferita in Europa.

Il romanzo, scritto in prima persona (chi narra è lo stesso Nuri, in cui è facile riconoscere lo scrittore) ha un taglio tradizionale, dove sono ben calibrati i vari momenti che interessano la vicenda, tanto da farlo somigliare a un noir.

Stringato, costruito con capitoli brevi, racchiude una forma di riservatezza nelle scene che, dato il tema, avrebbe potuto suggerire un linguaggio più esplicito.

Hisham Matar ha fatto anche molta attenzione a non scadere nel facile romanticismo, né tanto meno indulge al patetico, quando tratta sia l’argomento dell’amore filiale, sia quello sessuale. Il tema principale è comunque quello dell’assenza e quindi della mancanza della persona amata, che in questo caso è rappresentata dal padre, viene trattato con maturità e lucidità, senza però tralasciarne il senso drammatico che vi è sotteso.

Il romanzo è stato tradotto in arabo per il mercato egiziano con il titolo “Ikktifa” che significa appunto “La scomparsa”.

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