NEL BOSCO

Sono andata nel bosco
nel mattino ricco di luce
vagamente per te sperando cogliere
dalla musica tenera dell’aria
qualche fresco sussurro di parole,
ed ecco ti porto invece
solo un poco di fragole rosse,
profumano e brillano,
per la tua gioia, o amato.

SIBILLA ALERAMO, 1912?

La poesia fa parte della raccolta “Selva d’amore” (1912-1942), Mondadori, collana ‘I poeti dello Specchio’, 1948. Strofa unica, di nove versi; ho contato: 2 settenari, 3 novenari, 1 doppio senario, 3 endecasillabi. Questa breve lirica è dedicata al poeta Dino Campana, al loro amore intenso e burrascoso, che cessò quando Campana fu ricoverato il 28 gennaio del 1918 nel manicomio di Castel Pulci, nel comune di Badia a Settimo, vicino a Firenze, dove rimase fino alla morte il 1° marzo 1932, di setticemia virulente, provocata da una ferita che si era procurato, ferendosi agli organi genitali, probabilmente intenzionato a togliersi la vita. Sibilla descrive il bosco in un mattino luminoso, ‘sperando di cogliere la musica tenera dell’aria’, ‘un fresco sussurro di parole’; invece ha raccolto un cestino di ‘fragole rosse, che profumano e brillano’, per donarlo a Dino, e farlo contento, dimostrandogli il suo amore.