Una morte avvolta dal mistero

Aveva appena 32 anni quando Pico della Mirandola spirò dopo pochi giorni di agonia.

Rampollo della dinastia che governava Mirandola, il suo pensiero era imperniato sulla centralità dell’uomo nell’universo e un connubio tra religioni e filosofia.

Le sue tesi filosofiche portarono papa Innocenzo VIII a condannarlo come eretico, inducendolo a fuggire in Francia.

Era anche un tipo turbolento Pico, affascinante e che intratteneva relazioni cospicue con il gentil sesso e quindi di conseguenza venivano a crearsi situazioni spiacevoli con i consorti.

Inoltre Firenze attraversava tempi difficili con la morte di Lorenzo il Magnifico (suo protettore) e il Savonarola (suo amico).

Sifilide? Avvelenamento? Per secoli gli studiosi si sono interrogati sulla morte di Pico. Analizzando i suoi resti nel 2018 si è evinto che fu avvelenato.

Sul cadavere erano presenti livelli di arsenico mortali e compatibili con un avvelenamento acuto. Chissà quanti secoli invece ci vorranno per capire chi sia stato il mandante dell’omicidio.