La festa abbaglia ancora i tuoi balconi
e il mare; sale una rosa di luce
antica sul tuo viso, ogni bengala
nel giro negro e veloce degli occhi
ti si ripete, e la musica fiera
degli spari: chissà se tu ripensi
il cuore d’altranno, e le parole
che ci gridammo d’amore, sospesi
sui colori violenti della folla,
chissà se tu rammenti la mia voce.

GESUALDO BUFALINO

Questa poesia appartiene alla raccolta ‘L’amaro miele’. Strofa unica di 10 endecasillabi; con 7 enjambement per rallentare il ritmo; Bufalino dipinge, associandolo alla donna amata, un paesaggio: il mare, i balconi, la luce, i fuochi d’artificio della festa, riflessi negli occhi neri di lei, mentre il rumore degli spari sembra una musica. Il poeta si chiede se lei ricordi la loro passione amorosa dell’anno precedente, le parole appassionate di loro due, ‘sospesi sui colori violenti della folla’; e chissà se lei ricorda la voce di lui. Una lirica fatta di riflessione e di sentimento.