
Lo scienziato inadatto alla vita di coppia
“Mi comporto con mia moglie come se fosse una dipendente che non si può licenziare. Ho una camera mia ed evito di stare con lei”.
Il giovane Albert Einstein era rimasto folgorato da Mileva Maria, una ragazza arguta e intelligente.
Ma le infuocate lettere d’amore che si erano scambiati all’università, non avevano retto all’impatto con la vita reale.
La nascita non programmata di una bimba precocemente scomparsa, l’arrivo di altri due figli e l’ansia di trovare un impiego affossarono la coppia.
Anche se ciò che mise fine alla relazione fu l’infatuazione per la cugina Elsa Lowenthal.
Mileva nel 1914 decise di porre fine al matrimonio, andandosene a Zurigo con i figli, mentre Einstein poté rimanere a Berlino con Elsa.
Felice? Ma neanche per idea, dato che il matrimonio con la cugina fu un altro disastro. Lo capì lui stesso, annotando tra i suoi scritti:
“Condividere l’esistenza con una donna è un’impresa nella quale per due volte ho fallito”.
Meglio tardi che mai Albert!