Pochi mi conoscono,
ma la primavera si ricorderà di me,
una collana di margherite
che profuma di camomilla,
una cravatta di farfalle,
millefiori di dolcezza e nostalgia.
Il vento, scivoloso muschio,
la battigia color cammello,
morbida ed intonsa.
Le impronte svaniscono
nella terza onda,
le conchiglie sbiancano
come occhi ciechi,
cristalli di calcio,
giglio delle dune di marzo,
ai lati del leccio piccole viole.
Tra le dita migliaia di granelli,
disegno una vela,
il vento la porta via.
Ingoio troppe parole,
la gola graffia e fa male,
L’albero delle nespole
è ancora verde,
le fragole hanno macchiato
il bianco del mio vestito,
Io sono ancora ad osservare
La mia primavera,
non è ancora 21,
se devo morire lo voglio fare ora. Iris G. DM
