Al Cristo proseguono gli eventi per Marzo Donna,

il 15 la serata Benefica “CHI RICERCA AMA”

Al Cristo proseguono gli eventi per Marzo Donna, il 15 la serata 
Benefica:
Mercoledi 15 marzo ,”CHI RICERCA AMA” – La cena in blues dedicata alla 
ricerca
Ore 20.30 – Cento Grigio – Via Bonardi 25
Ass. Attività e Commercio – Confesercenti – Fondazione Italiana Linfomi
“Una cena solidale accompagnata dalle note blus suonate dal vivo dai The 
Blues Bears – spiega Enzo Cirimele Presidente dei Commrcianti del 
Cristo-. L’associazione Attività e commercio quartiere cristo in 
collaborazione con confesercenti e L’associazione italiana linfomi. 
Insieme per sostenere la ricerca. Inoltre la serata vuole rendere 
omaggio alla ricerca scientifica sui linfomi promossa dalla Fondazione 
Italiana Linfomi che è nata nel 2010 ad Alessandria, e in particolare 
alle ricercatrici donne, attraverso la storia, che sarà raccontata 
durante la serata, di Dorothy Mabel Reed Mendenhall, che a soli 28 anni, 
nel 1902, diede un contributo grandissimo alla scienza, scoprendo per 
prima le cellule che caratterizzano il linfoma di Hodgkin. Parte del 
ricavato verrà donato alla Fondazione Italiana Linfomi. Ringraziamo 
inoltre lo Studio Tecnico del Geom. Russo, Tecnocasa, Unipol Sai  Muda & 
Partners, lo Sci Club Freccie Bianche 2.0 e Adriana Fiori e Piante che 
con il loro contributo ci hanno permesso di organizzare la serata”

Anche la Fondazione Italiana Linfomi rientra nel calendario di eventi 
“Marzo donna 2023”, promosso da Comune di Alessandria e Consulta Pari 
Opportunità con la collaborazione di varie associazioni del territorio. 
Mercoledì 15 marzo, presso il Centogrigio di via Bonardi, ad 
Alessandria, ci sarà una cena dedicata alla ricerca scientifica 
organizzata dall’Associazione Attività e Commercio del Quartiere Cristo 
e parte del ricavato sarà donato alla Fondazione Italiana Linfomi FIL, 
organizzazione nazionale con sede ad Alessandria che sviluppa progetti 
di ricerca per la cura dei linfomi, una delle patologie oncoematologiche 
più diffuse in Italia.

FIL conduce studi clinici per migliorare diagnosi, terapie e qualità di 
vita per le persone affette da linfomi, operando nel rispetto dei 
principi etici, dei diritti, della sicurezza e del benessere dei 
pazienti.
L’obiettivo è individuare terapie sempre più efficaci e/o meno tossiche 
per migliorare la qualità delle cure da mettere a disposizione dei 
pazienti, trasferendo le acquisizioni della ricerca biomedica alla 
pratica clinica.
La Fondazione collabora con circa 150 centri di ricerca e cura in 
Italia, coinvolge 1.000 pazienti ogni anno in progetti di ricerca e 
dalla sua nascita, nel 2010, ha condotto oltre 90 studi clinici.

La serata sarà “in blues” ovvero cena a lume di candela arricchita dai 
Blues Bears, formazione musicale formata da cinque elementi. Nel corso 
dell’evento sarà reso omaggio alle ricercatrici donne, attraverso la 
storia di Dorothy Mabel Reed Mendenhall, che nonostante il disprezzo e 
l’ostilità dei colleghi uomini, a inizio ‘900 fece una scoperta 
fondamentale nel campo del linfoma di Hodgkin.
Dopo essere stata una delle prime donne a entrare nel prestigioso 
istituto americano di medicina “Johns Hopkins School of Medicine” e 
diventare Patologa, a soli 28 anni dà il suo contributo più grande alla 
scienza: la scoperta delle cellule di Reed-Sternberg che, da quel 
momento, saranno considerate caratteristiche del Linfoma di Hodgkin. La 
malattia, per la prima volta descritta nel 1832 dal dott. Thomas 
Hodgkin, fino a quella scoperta veniva considerata una forma di 
tubercolosi. Grazie ai suoi studi Dorothy dimostra che il linfoma di 
Hodgkin non è una malattia infettiva come la tubercolosi e non è 
trasmissibile, e intuisce che la patologia colpiva prevalentemente 
ragazzi e giovani adulti.
Nonostante il successo raggiunto, Dorothy viene apertamente ostacolata 
nel suo percorso accademico, in quanto donna, così decide di abbandonare 
il suo lavoro. A seguito della perdita del suo primogenito, a un giorno 
dalla nascita, decide di orientare i suoi studi sulla mortalità 
infantile, un interesse che segnerà il resto della sua vita.