
CARO LUOGO
Vagammo tutto il pomeriggio in cerca
d’un luogo a fare di due vite una.
Rumorosa la vita, adulta, ostile,
minacciava la nostra giovinezza.
Ma qui giunti ove ancor cantano i grilli,
quanto silenzio sotto questa luna.
UMBERTO SABA
Questa breve lirica si trova nel suo “Canzoniere” sezione “Ultime cose” 1935-1943, pubblicato da Einaudi nel 1945, e successivamente nel 1948, 1961, 1965, 1974. Sono tre distici di endecasillabi piani, una sola rima una/luna. Esempio dello ‘stile rasoterra di Saba’ (Mengaldo), fatto di parole usuali, comuni, che si usano tutti i giorni con i famigliari e gli amici. La coppia cerca un luogo ove scambiarsi tenerezze; lo troverà sotto la luna. Poesia fatta di niente, leggera, delicata, impalpabile, affascinante. L’esclamazione dell’ultimo verso ricorda uno stilema dei madrigali del Tasso, poeta amato da Saba, e, prima di lui, da Leopardi.