Lievito antico
Riaffiori, padre, nel pane di giorni come
lievito antico che è dentro di me.
Temevi l’onda potente della vita
e scrutavi l’orizzonte delle attese
con il timore del navigante che sa
l’urto della procella che travolge .
Sotto la scorza dell’ uomo avvezzo
a non indulgere, serbavi il tenero
germoglio del cuore pronto a
donarsi nel riserbo di taciti sguardi
e gesti misurati anche nell’amore.
Dicono di me che ti assomiglio
nella cocciuta ostinazione a credere
nella verità e nell’attaccarsi
agli scogli del vivere come ostrica
incapace di esistere disancorata
dai suoi affetti, ma capace di
racchiudere segreti di perla
per chi sa guardare nel profondo.
Ti somiglio, padre, nell’impasto
della mia anima anche per l’inquietudine
che ti fu silente compagna di viaggio.
