Fra il 6 e l’8 maggio 2023 presso l’Abbazia di Westminster, avverrà l’incoronazione di Carlo d’Inghilterra. I festeggiamenti proseguiranno poi per i due giorni successivi. Ovviamente ci sono tutti gli ingredienti necessari a trasformare l’evento in una fiaba da mille e una notte: l’arcivescovo di Canterbury che utilizzerà l’ampolla a forma di aquila reale, che versa l’olio dal becco, e il cucchiaio dell’unzione in argento dorato del XII secolo; la Corona di Sant’Edoardo con oltre quattrocento pietre preziose incastonate e la sedia di Sant’Edoardo realizzata nel 1300 e utilizzata da ogni monarca a partire dal 1626, su cui si accomoderà il nuovo re a seguito dell’incoronazione. I reali arriveranno in processione da Buckingham Palace (Processione del Re) e qui torneranno alla fine della cerimonia (Processione dell’incoronazione) con un’infinità di ospiti d’onore (e non) a fare da cornice.

Fin qua tutto “normale” direte, si sta parlando comunque di un evento a cui l’Inghilterra intera tiene molto, ma ciò che sorprende in mezzo a tutto, è la difficolta che il futuro re sta incontrando nell’arruolare cantanti di fama internazionale, disposti a cantare per lui. Secondo l’edizione americana di Marie Claire e molti dei più famosi tabloid inglesi, infatti, pare che la lista dei cantanti che hanno declinato l’offerta sia molto lunga.

Si va da Ed Sheeran a Harry Styles, ma anche Robbie Williams e le Spiece Girls fino ad arrivare a Elton John. Ed è proprio il rifiuto di quest’ultima icona britannica del pop contemporaneo a stupire maggiormente per quel grande affetto che aveva dimostrato verso la famiglia reale alla morte di Lady Diana, cantando in maniera struggente “Candle in the wind”.

Tutti gli artisti hanno motivato la decisione di rimandare al mittente l’invito, per motivi legati ai propri tour o comunque a impegni professionali già presi.

Se devo essere sincero, faccio fatica a credere nella validità di questa motivazione: non voglio certo essere maligno, ma penso che dietro un evento di questa portata, ci sia un team di esperti che hanno pianificato tutto nel dettaglio. Mi riesce difficile immaginare Carlo col telefono in mano che chiede (quasi all’ultimo minuto) se questa o quella star della musica internazionale sia disposta ad intervenire alla sua incoronazione. Le pianificazioni sono fatte per questo, quindi i cantanti che Carlo ha scelto, avranno saputo del suo interesse a tempo debito, in modo da non incorrere appunto in sovrapposizioni con impegni professionali già presi.

Questa ovviamente è la mia opinione, da profano. Ritengo invece che forse dietro a questi rifiuti, ci possa essere qualcosa legato allo scarso appeal che Carlo è riuscito a guadagnarsi, con il suo essere così lontano dal carisma della madre. Forse Carlo sta anche pagando lo scotto del suo rapporto inizialmente clandestino con Camilla, a scapito di una Lady Diana da sempre tanto amata da tutti. Quel che è certo è che ad oggi, oltre ai Take That che hanno detto un timido sì (orfani però di Robbie Williams) le alternative non sono poi molte, col rischio anche che chiunque venga invitato ora, si possa sentire il rincalzo della vera star che si è negata… Auguri Carlo!

Marco Conti

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