La serata è proseguita in un clima di spensieratezza, com’è normale che sia in queste occasioni, evitando fantasticherie che possono compromettere il dolce dormire. Parker, è risaputo, possiede una forte immaginazione che spesso lo trascina in mondi surreali, a confrontarsi con esseri mostruosi che mettono a dura prova le sue proverbiali capacità di lottatore. Probabilmente, esistono fantasmi buoni e fantasmi cattivi, e quelli che hanno rapito Kate sono terribilmente cattivi. Una ragione in più per far imbestialire il detective, il quale, pistola in pugno, cammina in una specie di lunghissimo corridoio, al buio, alla ricerca della sua bambina.

– Se le torcerete un solo capello, vi giuro che non avrò pietà e vi farò sprofondare nelle viscere della terra, senza nessuna possibilità di ritorno. –

Si sente una voce, simile a un acuto provenire dall’oltretomba.

– Allora, sei un Dio. –

– No, sono colui che ti farà vomitare sangue. –

A un tratto, una figura umana, per modo di dire, dall’aspetto poco rassicurante, con quegli occhi che sembrano due porte che conducono all’inferno, gli si para dinanzi.

– E come pensi di farcela? – chiede con tono sprezzante il demone.

– Non mi pongo mai questa domanda, e sai perché? Raggiungo sempre ciò che mi prefiggo. A te la scelta, o continuare a vagare in questa sorta di limbo o marcire all’inferno. –

– Chi sei tu per dirmi questo! – tuona il demone, la cui voce ha una forza d’urto simile a un ciclone, che si abbatte su Parker, scaraventandolo giù per terra.

– … niente male come effetti speciali – dice il detective, rialzandosi lentamente, mentre dalla sua pistola fa partire una pioggia di proiettili che vanno a vuoto, provocando la dura reazione del demone, dalle cui mani sprigiona un potente fluido che spazza via Parker come fosse un ramoscello.