Il 24 marzo ricorre il tragico evento ricordato come l’ECCIDIO DELLE FOSSE ARDEATINE costato la vita a 335 civili e militari italiani.

Nel libro IL CORAGGIO DEI VINTI il tragico evento è ricordato con il racconto di un deportato che viene inserito nella comunità dei deportati già presenti nel campo di lavoro forzato in Germania di Lauter. Nel campo sono già presenti i due protagonisti ELIO ed OLIVIERO.

Ecco un passaggio dal libro in ricordo dell’eccidio:

[…]L’oratore respira profondamente e prosegue: «A marzo una brigata ha lasciato un carretto in Via Rasella prima del passaggio di una parata di tedeschi delle SS. Nel carretto i partigiani, o comunque dei ribelli, avevano sistemato alcune bombe; sono esplose al passaggio dei militari, uccidendone trentadue sul posto e uno successivamente.»

Cocco si ferma per osservare le reazioni dei suoi auditori; nel frattempo, come di consueto, si è formato un capannello di spettatori attorno a lui.

«Il fatto ha suscitato addirittura l’interesse di Hitler per la grave perdita in termini di vite umane. Avete capito? Proprio Hitler!» Cocco pronuncia due volte questo nome, con la maggior enfasi possibile.

«Il comandante Scholl si è impegnato a uccidere un numero di prigionieri civili e politici dieci volte maggiore dei morti tedeschi, in modo da mostrare la forza e la fermezza dell’esercito tedesco all’intero popolo italiano. Alla fine ne ha ucciso addirittura un numero maggiore.»

«Come?» chiede Oliviero, mentre gli altri rimangono pietrificati dalla crudeltà del racconto.

Cocco continua: «Semplice: hanno rastrellato i prigionieri politici e civili, e siccome non bastavano ne hanno aggiunti altri dalle liste di spionaggio. Li hanno radunati, li hanno portati nei pressi di Via Ardeatina e hanno compiuto l’esecuzione di massa dentro le antiche cave di pozzolana.»

Il silenzio cala nel dormitorio. Cocco guarda Elio, che ha gli occhi lucidi, e osserva a uno a uno tutti i prigionieri.

«Ci hanno distrutto il Paese e la dignità, con questa guerra» sussurra Oliviero.[…]

Non dimentichiamo il nostro passato,

Non dimentichiamo i 335 italiani, civili e militari, uccisi durante l’Eccidio,

Non dimentichiamo il 24 Marzo.

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