Ad appena dieci anni decide di essere pronta a “creare”. È così che nasce il primo outfit di Natalia Travina: modelli come pezzi della sua anima. Ancor prima della realizzazione del bozzetto, esaminando i tessuti e toccandoli con mano, la fashion designer è già follemente innamorata del possibile risultato futuro. E questo amore la ispira. Ogni creazione con la propria storia. Abiti luminosi, ariosi, come se fluttuassero.

Si prova un senso di grande felicità quando non bisogna ricercare sé stessi, consapevoli della propria identità. Ma fare ciò che si ama è un lusso che non è concesso a tutti. È la conquista di chi ha seguito il proprio sogno senza arretrare di un passo. È successo a Natali e a quanti non hanno imboccato il sentiero più facile, a volte cadendo, ma rialzandosi e continuando a camminare. Dietro, un vissuto fatto di rose e di spine. Nata e cresciuta nel sud della Russia, i genitori non condividono la passione per la moda della figlia. Ritengono piuttosto che la facoltà di Giurisprudenza le avrebbe fornito le basi per un lavoro serio e ben pagato. Rimuovono così gli occhiali color rosa dal suo viso, nel tentativo di mitigare un carattere tumultuoso.

«Una volta, per punizione,» racconta Natali «mia madre prese i preziosi abiti di seta che avevo realizzato per il gala della scuola superiore, facendoli sparire. Ma non sono caduta nella disperazione. Nel giro di tre notti, io e la mia compagna di classe avevamo degli abiti nuovi realizzati col tessuto delle tende di velluto color bordò. Una storia quasi come quella di Scarlet in Via col vento.»

Fortunatamente, nella sua vita c’è un angelo custode, il nonno, amico e mentore. Adora la nipotina ed è proprio lui a chiamarla teneramente Natali. Di nobili origini, appartiene alla famiglia Travin della provincia di Tvery. La sua rigida educazione, i preziosi consigli e l’immancabile sostegno giocano un ruolo fondamentale nella crescita umana e professionale della stilista russa. In un album di famiglia conserva con orgoglio le prime fotografie della nipote apparse sui giornali. È fermamente convinto che un giorno sarebbe diventata famosa, illuminando con le sue collezioni le passerelle di tutto il mondo.

Viene notata da un designer. La fede nel suo talento di autorevole trend setter ispira la giovane. La passione per il disegno e la creazione di capi di abbigliamento femminile si rafforzano, spingendola a studiare e diplomarsi al liceo artistico. Il desiderio di crescere e migliorarsi, di riuscire a comprendere le sottigliezze dell’animo umano, la portano tuttavia a un passo inaspettato. Parte per Mosca e, presso l’università della capitale, apprende le basi della psicologia. Per Natali sono anni sono difficili, un divorzio alle spalle ritrovandosi a crescere un figlio da sola. Ma non trascorrono invano.

Gli studi compiuti nella città russa si riveleranno, in seguito, molto importanti nel suo processo creativo. Ogni abito su misura sarà il risultato del lavoro, non solo di una stilista ma anche di una psicologa. Verrà, infatti, idealmente abbinato al carattere della donna di ogni età, enfatizzandone i pregi e velandone i difetti.

«La mia opinione sulla moda di oggi?» spiega la creatrice di moda «Jeans e sneakers sono sicuramente comodi, ma nessuno ha cancellato la bellezza e la femminilità. E niente tira su il morale di una donna come un vestito luminoso e tacchi alti.»

È il momento di riprendere in mano i propri sogni. Natali si reca nella soleggiata Sardegna, accarezzata dalle calde onde del Mediterraneo. Quell’isola favolosa non è stata scelta a caso. Imparando a conoscerne la storia e la cultura quand’era studente, ritrova molto elementi in comune con il suo nativo Caucaso. La cordialità, l’ospitalità, il calore della gente del luogo le permettono di sentirsi “a casa”. Ed è proprio in Italia che, dopo una lunga pausa, trae ispirazione per la sua prima collezione. Abiti pieni di luce, fatti di una brezza leggera, che irradiano l’energia vitale della loro creatrice.

Realizza trentasei mostre, due delle quali organizzate interamente con le proprie forze. Si avvale dell’aiuto di ricamatrici, artigiani, musicisti, artisti nell’ambito del progetto di scambio culturale fra i popoli slavi e di Sardegna. Lo splendido risultato di un duro lavoro è sotto gli occhi di tutti. Il concorso di bellezza “La Dama Tropicana” a Tenerife; la partecipazione alla fashion week “Mercedes Benz” di Mosca; l’apertura dell’associazione culturale “Mod&Arte International” in Sardegna.

Dappoi il vento mutevole degli eventi la porta a New York, dove vive tutt’ora. In attesa di coronare il sogno di sfilare alla settimana della moda a Parigi, si sta ulteriormente perfezionando. Studia, lavora, continua a ricercare nuove ispirazioni per la realizzazione di progetti artistici originali. Caparbia, impetuosa, appassionata. Di certo, quella di Natalia Travina, è una storia di raffinata bellezza e volontà.

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