I Beatles si sono sciolti ufficialmente il 31 dicembre 1970, ma la data che sancisce la fine della loro storia è il 10 aprile dello stesso anno: il giorno in cui Paul McCartney annunciò che avrebbe abbandonato il gruppo. La loro parabola fu tutto sommato piuttosto breve se pensiamo che il primo album ufficiale “LOVE ME DO” venne pubblicato il 5 ottobre del 1962. In questo breve ma intenso periodo, pubblicarono 13 album in studio e 22 singoli, vendendo qualcosa come un miliardo di dischi.

In quegli anni, i Beatles erano assolutamente il punto di riferimento musicale e culturale della Baet Generation, quindi come potete immaginare, anche se il mondo non era ancora così tecnologico, la notizia fece il giro del pianeta in pochissimo tempo.

I rapporti interni al gruppo si erano ormai logorati, i litigi erano sempre più frequenti soprattutto fra Lennon e lo stesso Paul McCartney. Lennon dichiarò addirittura che si sentiva infastidito dall’annuncio di Paul di lasciare il gruppo perché gli aveva “rubato l’idea”…

Alcuni anni prima della loro definitiva separazione, iniziò a girare la voce sempre più insistente che Paul McCartney alle 5 del mattino del 9 novembre del 1966, fosse rimasto coinvolto in un incidente mortale mentre era a bordo della sua Aston Martin e visto che la sua morte avrebbe provocato un terremoto all’interno del gruppo, voci sempre più insistenti dicevano che era stato addirittura sostituito con un sosia. 

Ovviamente questa bizzarra notizia che alcuni hanno interpretato come una trovata pubblicitaria, non è mai stata provata e a dire il vero è anche difficile da dimostrare soprattutto perché trovare un sosia di Paul McCartney è un conto,  ma pretendere poi che fosse anche mancino e avesse addirittura la sua voce, è un’altra. 

Comunque c’è da ammettere che resta il fascino di questa teoria che trova parecchi punti a suo favore, punti che sono stati raccolti da cultori dei Beatles e della loro storia, alcuni dei quali mi hanno appassionato in modo particolare:

Partiamo dalla copertina di “ABBEY ROAD”, unica dei Beatles su cui non compare né il titolo né il nome del gruppo, ma solo la celebre immagine della band mentre attraversa la strada sulle strisce pedonali. Ebbene in questa immagine qualcuno ci ha visto parecchi significati, a partire dal fatto che Paul è l’unico ad essere scalzo e nel Regno Unito è usanza seppellire i morti scalzi. Inoltre Lennon in testa al gruppo vestito di bianco, rappresenterebbe il sacerdote, Ringo Star vestito di nero, il becchino e Harrison in jeans sarebbe l’addetto alla sepoltura. Da notare sempre in questa immagine, la presenza del maggiolino parcheggiato a sinistra la cui targa LMW 28IF significherebbe: Linda McCartney Widow (vedova)  e che avrebbe avuto 28 anni all’uscita dell’album se (IF) fosse stato ancora in vita.

Il primo disco dopo la presunta morte di Paul (l’ottavo della produzione dei Beatles) è “SGT.PEPPER’S LONEY HEART’S CLUB BAND” e quello rappresentato nell’immagine della copertina di questo disco, è un funerale con una folla di gente e di fiori ed è proprio con i fiori che viene realizzata la forma di un basso per mancini (quello usato da McCartney). Inoltre la mano di Paul è sopra la testa: per alcuni popoli ha il significato di “morte” e per finire la bambolina sulla destra dell’immagine, indossa una magliette a strisce con la scritta Rolling Stones ed ha su una gamba il modellino di…un’Aston Martin la macchina con cui si sarebbe schiantato Paul. La macchinina si dirige verso la scritta stone che significa pietra. Ma non è finita: Paul indossa una giacca con la scritta OPD che chi sostiene questa incredibile tesi, dice che significa Officially pronounsed Dead: Ufficialmente dichiarato morto.

Potrei continuare con moltissimi altri punti a favore di questa bizzarra tesi, ma lascio a voi il divertimento di cercarli. Ciò che si coglie da questa folle e affascinante storia, è che se si vuole a tutti i costi dimostrare una teoria, pur strampalata che sia, si riescono a trovare e a cogliere le più incredibili e nascoste sfaccettature  che stuzzicano la curiosità, pongono dei dubbi grandi o piccoli che siano, ma, almeno in questo caso, non possono provare la tesi.

Marco

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