Il 30 aprile 1945, Adolf Hitler, il leader del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori (noto anche come Partito Nazista), si suicidò nel suo bunker a Berlino insieme alla sua compagna Eva Braun. Hitler si era rifugiato nel bunker dopo che l’Armata Rossa sovietica aveva raggiunto le porte della città durante la Seconda Guerra Mondiale.

Hitler, rendendosi conto della sconfitta inevitabile della Germania nella guerra, decise di suicidarsi invece di essere catturato dalle forze alleate. Prima di uccidersi, Hitler nominò il suo successore designato, il Grandammiraglio Karl Dönitz, come Presidente della Germania e Capo del Reich.

Il suicidio di Hitler rappresentò la fine del regime nazista in Germania e segnò la fine della Seconda Guerra Mondiale in Europa, poiché la Germania si arrese alle forze alleate il 7 maggio 1945.

La morte di Hitler avvenne nel contesto degli ultimi giorni della seconda guerra mondiale, in cui le forze alleate si avvicinavano alla Germania e la sconfitta nazista era ormai inevitabile. Il giorno dopo la morte di Hitler, il 1° maggio 1945, il comandante della città di Berlino, il generale Helmuth Weidling, si arrese alle forze sovietiche, segnando la fine della battaglia di Berlino e la fine della guerra in Europa.

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