Alda Merini da Facebook

Alda Merini è stata una poetessa italiana nata a Milano il 21 marzo 1931 e scomparsa il 1 novembre 2009. Cresciuta in una famiglia modesta, ha frequentato la scuola solo fino alla terza elementare. La sua passione per la scrittura è iniziata fin dall’infanzia, quando ha iniziato a scrivere poesie e racconti.

La sua vita è stata segnata da una lunga serie di problemi di salute mentale e dallo stigma sociale che circondava la malattia mentale negli anni in cui ha vissuto. Nel 1953 sposa Ettore Carniti, da cui ha due figli, ma il matrimonio finisce con il divorzio nel 1961.

Alda Merini ha esordito nella poesia nel 1953, ma la sua attività letteraria si è intensificata negli anni ’70, quando ha pubblicato diversi libri di poesia e di narrativa, tra cui “La presenza di Orfeo” (1973), “La Terra Santa” (1978) e “Lacrime e sorrisi” (1989).

Nel 1996 è stata insignita del Premio Librex Montale per la poesia, mentre nel 1997 ha ricevuto il Premio Libro dell’anno per la poesia dell’Associazione Italiana Editori. Nel 1999, il suo libro “Dolcezze e crudeltà della vita” ha vinto il Premio Viareggio per la poesia.

Negli ultimi anni della sua vita, Alda Merini è stata ospite di diverse cliniche psichiatriche, dove ha continuato a scrivere e a pubblicare libri di poesia, tra cui “Aforismi e magie” (2003), “Il tormento delle figure” (2005) e “Il primo amore” (2008).

È morta il 1º novembre 2009, all’età di 78 anni, a causa di una lunga malattia. Dopo la sua morte, le sue poesie sono state raccolte in diverse antologie e hanno continuato a ispirare nuove generazioni di lettori e di poeti.

È stata una delle figure più importanti della poesia italiana del Novecento, e la sua opera si caratterizza per la forte carica emotiva e la capacità di esprimere con intensità e sensibilità la condizione umana.

Tra le sue opere più note si possono citare “La Terra Santa”, “La presenza di Orfeo”, “L’altra verità”, “Lacrime e sorrisi”, “Dolcezze e crudeltà della vita”, “Paura di Dio”.

Di seguito, riporto una delle sue poesie più famose, “La pazza”:

La pazza

Ho pregato a lungo Dio
che mi facesse diventare una pazza.
Perché il mondo è difficile e freddo
e bisogna essere pazzi
per sopportarlo.

E Dio mi ha ascoltata
e mi ha resa pazza.
Così pazza che vado in giro
con una stella in fronte
e un canto d’amore nel cuore.

Così pazza che amo tutti,
anche quelli che mi hanno fatto del male,
e li abbraccio e li perdono
senza rancore.

Così pazza che credo
che la vita sia un dono meraviglioso,
anche quando fa male,
e che la morte sia solo un passaggio
verso un’altra vita ancora più bella.

E se vedi una pazza
che canta e balla per la strada,
non aver paura,
è solo me,
che amo la vita con tutto il cuore
e che ringrazio Dio
per avermi resa pazza.

Fiore di poesia – Poesie per Charles

Una volta ti dissi:
non arrabbiarti, amore,
s’io sono diversa.
Forse sono una colonna di fumo,
ma la legna che sotto di me arde
è la legna dorata dei boschi,
e tu non hai voluto ascoltarmi.
Guardavi la mia pelle candida
con l’incredulità di un sacerdote,
e volevi affondarvi il coltello
e così la tua vittima è morta
sotto il peso della tua stoltezza,
o malaccorto amore.
Prendevo in giro l’ebrietà della forma
e sapevo che ero di lutto,
eppure il lutto mi doleva dentro
con la dolcezza di uno sparviero.
Quante volte fui scoperta e mangiata,
quante volte servii di pasto agli empi;
e anche tu adesso sei empio,
o mio corollario di amore.
Dov’è la tua religione
per la mia povera croce?