La cultura unisce il mondo

Nella foto posano: Aracelly Díaz ed Elisa Mascia mostrano la copertina del loro libro pubblicato nel 2019

En la foto posan: Aracelly Diaz y Elisa Mascia que muestra la portada de su libro publicado en 2019.


CULTURA
Intervista alla poetessa italiana Elisa Mascia
3 maggio 2023

Di Aracelly Diaz Vargas

I ricordi dotati di un’esperienza unica sono sempre nella memoria e nell’anima. La nostra ospite di oggi ha vissuto in modo molto speciale quel mondo meraviglioso e unico dell’infanzia, con tanta tenerezza, gioia e fascino per scoprire i valori e i percorsi dell’esistenza. I suoi ricordi e desideri sono diventati una fonte inesauribile di sogni costanti, ispirazione e obiettivi da raggiungere. Nelle prime risposte, la nostra poetessa sottolinea quei momenti che per lei erano e sono molto significativi. È con grande gioia che condivido con voi questa intervista che ho condotto con la poetessa, scrittrice e traduttrice italiana Elisa Mascia, che è sempre stata una persona ammirevole.

Per quanto riguarda la sua carriera, ha costruito la sua esperienza e il suo contributo all’umanità con molta passione, distinzione e coraggio in molti persone, ma soprattutto grazie alla sua vera amicizia che ha coltivato nei suoi rapporti interpersonali. Ecco perché in questa conferenza affrontiamo il tema della cultura e dell’arte nelle diverse fasi ed esperienze della sua vita. Oggi ho l’onore di presentarvi questa grande donna, sperando che possa ispirare e motivare ciascuno dei nostri lettori.

Di Aracelly Diaz Vargas

Quali sono i ricordi più belli della tua infanzia? Pensi che quelle esperienze ti abbiano dato le ali per il tuo mondo letterario?
– I ricordi che amo richiamare alla mente con dolcezza è quando con gli altri bambini e bambine ci riunivamo nella piazzetta e ci mettevamo a giocare senza giocattoli ma fingendo di essere maestra ed alunni oppure la cerimonia della sposa con tutti i familiari e a giocare a palla o altri giochi come nascondino, uno due tre stella… Erano momenti di creatività che sicuramente hanno dato libero sfogo alla fantasia e ai sogni di bambina e che siano state la formazione di radici forti per espandersi in rami protesi verso l’infinito dove volare sempre più in alto con le ali poetiche che soltanto la poesia ha la capacità di donare.

Quali sono state le emozioni più frequenti all’età di 15 anni per iniziare a scrivere, ricordi le tue prime poesie?

– La passione per scrivere sono certa che abbia avuto origine in me fin da quando recitavo le poesie a scuola che ai miei tempi era obbligatorio imparare a memoria e a me piaceva recitare incentivata anche dalla mia maestra che mi prendeva per mano e conduceva nelle altre classi di scolari per far ascoltare la capacità in una bambina di saper declamare. Pensavo di scrivere anch’io poesie poiché mi riflettevo in quei versi poetici emozionanti e che trasmettevano anche agli altri delicate sensazioni. Ricordo la semplicità di espressione delle prime poesie.

Come hai interpretato il momento in cui hai smesso di scrivere?

– È avvenuto senza rendermi conto che non scrivevo più poesie e dediche poiché attratta e catapultata completamente nel mondo della creazione della famiglia e la crescita dei figli che, naturalmente, non mi passava neanche per la mente di sottrarre un solo minuto ai miei figli per dedicare a fare qualcosa di diverso per me. Ho lavorato e sinceramente non ho sentito l’esigenza di scrivere poiché le giornate erano piene di impegni abbastanza onerosi e oggi credo che nei momenti di relax avrei dovuto e potuto dedicarmi a questa passione che successivamente è diventata una terapia e una vera e propria esigenza esistenziale quotidiana.
(Le mie giornate erano impegnative e faticose in quanto mi occupavo a tempo pieno della famiglia e del lavoro.
Poi le cose sono cambiate, non ho più lavorato nell’ufficio, i figli vivono lontano da casa poiché lavorano e pertanto ho avuto più tempo disponibile per dedicare a fare ciò che mi piace cioè l’arte e la poesia che secondo me sono diventate “una esigenza”, sono come una terapia in quanto mi aiutano a stare bene con me stessa e con gli altri).

Qual è stata la tua più grande motivazione nella tua performance come insegnante e madre?

– Come insegnante è stato il constatare il comportamento degli alunni che in pochi giorni si affezionavano al mio metodo di insegnamento e riuscivamo a costruire un rapporto di fiducia e di sincerità era in pratica la realizzazione concreta e gratificante dell’attività di docenza che purtroppo ha avuto breve durata per aver dovuto fare una scelta più consona e comoda per guidare i figli e avere nella mamma un punto di riferimento costante e certo che altrimenti non avrei avuto il tempo di svolgere pienamente. Cosicché ho seguito passo passo la crescita e i successi scolastici di ciascuno dei figli affrontando le problematiche normali che s’incontrano durante il percorso degli studi e le migliori performance sono state certamente quando hanno concluso gli studi universitari con la laurea e con l’inizio dei rispettivi lavori.

Come pensi che l’arte influenzi la fratellanza universale contemporanea?

– È innegabile che chiunque si dedichi all’arte di qualsiasi genere, pittura, scultura, fotografia, poesia, musica, ecc. oltre ad avere capacità e talento deve, secondo me, possedere una forte dose di generosità e amore per il prossimo, essere una persona altruista che fa’ tendere sempre una mano al fratello seminando valori insostituibili della pace e della fratellanza. Diversamente, se si è propensi all’affermazione dell’io e del non essere dono per me non è pienamente artista. I grandi che si fanno piccoli, che sono umili questa è la fratellanza universale possibile oggi raggiungere anche nel virtuale per divulgare questi valori essenziali per un “abbraccio Planetario” ( cit.Carlos Jarquin)

Cosa significa per te essere stato invitato a partecipare a CANTO PLANETARIO, in cui verranno pubblicate le tue poesie in italiano e spagnolo?

– È un progetto planetario che ho avuto l’onore di poter accogliere sin dalla prima idea accarezzata dal suo ideatore, Carlos Jarquin, che poi ha visto i suoi albori in molti paesi del mondo e in idiomi conosciuti e diffusi e in alcuni in via d’ estinzione parlati da poche persone.
Ho accettato con entusiasmo l’invito a partecipare oltre per essere sensibile al problema dell’ambiente e della salvaguardia del pianeta ma anche per aver percepito l’estrema precisione e professionalità profusa nell’impegno costante del poeta  Carlos Jarquin nell’organizzare e costruire giorno dopo giorno il lungo ponte della poesia che abbatte barriere e ha avuto la capacità di intessere una fitta rete di contatti con poeti e scrittori rappresentanti di Paesi del mondo per aver una partecipazione planetaria e costituire un evento fatto da numeri reali che parlano da soli nella conferma oggi del lavoro certosino svolto in favore del Pianeta per sensibilizzare e unire le forze nel dare un contributo con la poesia a sensibilizzare gli animi e le coscienze dei “Grandi della Terra” e risolvere l’immane problema. Poter presentare le mie poesie nel duplice idioma italiano – spagnolo mi entusiasma molto poiché il mio messaggio potrà raggiungere più popoli del Pianeta.

Com’è stato il processo creativo della tua raccolta di poesie ‘La Grattugia della Luna’?

– Da tempo pensavo di pubblicare in un libro cartaceo una raccolta di poesie che avevo scritto e già pubblicate sul sito Scrivere previa conferma che fossero corrette pertanto è stato un lavoro più difficile prima e facilitato dopo poiché le poesie non necessitavano di correzioni. In seguito a vari accordi e contatti con l’editore per cercare un titolo che fosse originale e di grande impatto per il lettore fu ardua scelta poiché questo titolo La Grattugia della Luna lo proposi dopo aver scartato precedenti 44 titoli.

Cosa significa per te la frase “La pelle non entra nei pori” nella tua poesia “Es un regalo” ?

-Il significato letterale è figurativo e significa : “attendere qualcosa di piacevole con grande gioia e impazienza, oppure manifestare felicità o contentezza con tale eccitazione da sembrare sul punto di schizzare fuori dalla pelle, come incapaci di trattenere le proprie emozioni.”
“Non stare nella pelle, attendere con impazienza.”

Che ruolo pensi che abbiano la curiosità e l’immaginazione nella scrittura?

– Sono due caratteristiche essenziali per chi ha creatività. L’essere “curiosa” permette di aprire porte in continuazione per esplorare e conoscere e non mi riferisco soltanto a porte esterne ma alle porte dell’anima, dell’intima e segreta impaginazione della mente e dell’anima che sono chiuse con chiavi che, a volte, per aprire bisogna recuperale in fondo all’oceano. Alla curiosità è collegata l’immaginazione, soltanto chi è curioso ha anche una fantasia che galoppa e riesce a intersecare mondi reali con quelli dell’immaginazione senza farne scoprire i confini ma estenderli nell’infinito affinché ciascuno, nel leggere,  può ritrovare se stesso.

Come definisci il lavoro poetico nella tua traiettoria di vita?

– Un lavoro sempre in evoluzione e frutto di studio continuo per migliorare lo stile poetico e offrire un pensiero pulito, raffinato,  diplomatico affinché non si evinca il sentimento personale da quello che può catturare il lettore facendolo proprio.

Qual è stata la tua esperienza più significativa interagendo virtualmente con poeti di diversi paesi?

– È un’esperienza che apporta sempre qualcosa di nuovo e di diverso facendo tesoro dell’arricchimento culturale che riesco a trarre dalla singola persona con la quale interagisco che sia poeta, artista, cantante, scrittore o altro genere di arte poiché guardo e sono attratta dai dettagli e dalle piccole cose che spesso agli altri non interessano invece per me hanno un grande valore che sono fonte di ispirazione e di crescita personale e culturale.

Ritieni che viaggiare, conoscere credenze e culture, siano essenziali per lo sviluppo letterario di un autore? Hai intenzione di viaggiare in America Latina?

– Sono dell’opinione che non necessariamente si deve viaggiare per allargare i propri orizzonti letterari oggi specialmente che abbiamo alla portata di un click non solo ciò che ci interessa e che cerchiamo ma ci vengono offerte caleidoscopiche risposte alla nostra ricerca.
Mi piacerebbe visitare l’America Latina, ho tantissime amicizie virtuali che mi piacerebbe conoscere di persona, ma dovrei avere anche un’accompagnatore motivato uguale a me o che almeno  guardiamo nella stessa direzione e avere gli stessi interessi.

Qual è il tuo messaggio per coloro che iniziano la loro vita artistica?

– Il mio messaggio è sicuramente di iniziare dal nulla, dal poco piano piano crescere senza mai scoraggiarsi. Parto dall’idea che ciascuno di noi possiede una parte più o meno recondita di arte creativa la quale dev’essere scovata e tirata fuori forgiandola come fa un bravo scultore nel lavorare la pietra che nella sua durezza si ammorbisce per divenire opera d’arte.
Il mio consiglio è di dedicarsi alla cultura poetica e letteraria, all’arte qualsiasi che piace e non tenere custoditi per sé stesso i tesori realizzati ma condividere sempre poiché non possiamo nemmeno immaginare l’effetto terapeutico che possa rivelarsi alla vista di una persona che magari in quel preciso momento ha bisogno di quell’artistica distrazione che si rivela terapeutica e persino esempio da emulare.
Pertanto il mio messaggio finale di questa interessante intervista è sicuramente quello di incentivare la divulgazione e contaminazione da condividere della poesia e dell’arte.

Sopra l’autrice dell’intervista.

Martha Aracelly Díaz Vargas (nata il 17 febbraio 2001 a Matiguás, Matagalpa, Nicaragua). È scrittrice, poetessa ed editorialista. Quando era studentessa, di scuola primaria e secondaria, eccelleva sempre nella declamazione delle poesie di Rubén Darío. In giovane età scopre che gli piace scrivere poesie e da allora non ha smesso di farlo. Attualmente ha un libro di poesie inedito intitolato “Locuras de mi Soledad”.

Entrevista a la poeta italiana Elisa Mascia

Cultura Entrevista a la poetisa italiana Elisa Mascia
CULTURA
Entrevista a la poetisa italiana Elisa Mascia
mayo 3, 2023

Por Aracelly Díaz Vargas

Los recuerdos dotados de singular experiencia siempre están en la memoria y el alma. Nuestra invitada de hoy ha experimentado de una forma muy especial ese mundo maravilloso y único de la niñez, con mucha ternura, alegría y encanto por descubrir los valores y senderos de la existencia. Sus recuerdos y anhelos se han convertido en una fuente inagotable de constantes sueños e inspiración y metas por cumplir. En las primeras repuestas nuestra poetisa hace énfasis en esos momentos que para ella fueron y son muy significativos. Con inmensa alegría comparto con ustedes esta entrevista que le he realizado a la poeta, escritora y traductora Italiana Elisa Mascia, quién ha sido desde siempre una persona admirable.

Referente a su trayectoria ha ido construyendo con mucha pasión, gallardía y valentía en muchos corazones su experiencia y aporte a la humanidad, pero sobre todo por su verdadera amistad que ha cultivado en sus relaciones interpersonales. Es por ello que en la presente charla abordamos el tema de la cultura y arte en las diferentes etapas y experiencias de su vida. Hoy tengo el honor de presentarles a esta gran mujer, esperando sea de inspiración y motivación para cada uno de nuestros lectores.


Por Aracelly Díaz Vargas 



¿Cuáles  son  los recuerdos más espléndidos de su infancia? ¿Cree usted que esas vivencias le dieron alas para para su mundo literario?
– Los recuerdos que me encanta traer a la mente con delicadeza son cuando nos reuníamos en la placita con los demás niños y niñas y empezábamos a jugar sin juguetes pero fingiendo ser profesor y alumnos o la ceremonia de la boda con todos los familia y jugando a la pelota u otros juegos como el escondite, uno dos tres estrellas… Fueron momentos de creatividad que sin duda dieron rienda suelta a la imaginación y los sueños de una niña y que fueron la formación de fuertes raíces para expandirse en ramas extendiéndose hacia el infinito donde siempre se puede volar más alto con alas poéticas que solo la poesía tiene la capacidad de dar.



¿Qué emociones eran más  frecuentes a sus 15 años para iniciar a escribir, recuerda sus primeros poemas?
– La pasión por la escritura, estoy segura, se originó en mí desde que recitaba poemas en la escuela que en mi época era obligatorio memorizar y me gustaba recitar también animada por mi maestra que me tomaba de la mano y conducía en la otra. clases de escolares para escuchar la capacidad de declamación de una niña. Pensé en escribir poemas también porque me reflejaba en esos emotivos versos poéticos que también transmitían sensaciones delicadas a los demás. Recuerdo la sencillez de expresión de los primeros poemas.



¿Cómo interpretó el tiempo que dejó de escribir?
– Pasó sin darme cuenta que ya no escribía poemas y dedicatorias ya que me atraía y catapultaba por completo al mundo de la creación familiar y la crianza de los hijos que por supuesto ni se me pasaba por la cabeza quitarle un solo minuto a mis hijos dedicarse a hacer algo diferente por mí. Trabajé y sinceramente no sentí la necesidad de escribir ya que los días estaban llenos de compromisos bastante onerosos y hoy creo que en momentos de relajación debí y pude haberme dedicado a esta pasión que luego se convirtió en una terapia y un verdadero necesita diariamente.
( Mis días eran exigentes y agotadores ya que cuidaba de mi familia y trabajaba a tiempo completo.
Luego las cosas cambiaron, ya no trabajaba en la oficina, los niños viven fuera de casa porque trabajan y por lo tanto tenía más tiempo disponible para dedicarme a hacer lo que me gusta, eso es el arte y la poesía que en mi opinión se han convertido en “una necesidad”, son como una terapia en que me ayudan a sentirme bien conmigo misma y con los demás).



¿Cuál fue su mayor motivación  en su desempeño como  maestra y madre?
– Como docente fue observar el comportamiento de los alumnos que en pocos días se apegaron a mi método de enseñanza y pudimos construir una relación de confianza y sinceridad fue en la práctica la realización concreta y gratificante de la actividad docente que lamentablemente había corta duración por haber tenido que hacer una elección más adecuada y cómoda para orientar a los hijos y tener en la madre un punto de referencia constante y certero que de otro modo no hubiera tenido tiempo de llevar a cabo a cabalidad. Así que seguí paso a paso el crecimiento y éxito escolar de cada uno de mis hijos, abordando los problemas normales encontrados durante sus estudios y los mejores desempeños fueron sin duda cuando concluyeron sus estudios universitarios con un título y con el inicio de sus respectivos trabajos.



¿Cómo cree que influye el arte en la hermandad universal contemporánea?
– Es innegable que cualquiera que se dedique al arte de cualquier tipo, pintura, escultura, fotografía, poesía, música, etc. además de tener capacidad y talento debe, en mi opinión, poseer una fuerte dosis de generosidad y amor por los demás, ser una persona abnegada que siempre hace tender la mano a su hermano sembrando valores insustituibles de paz y fraternidad. De lo contrario, si uno se inclina por la afirmación del ego y de no ser un don, para mí no es plenamente un artista. Los grandes que se hacen pequeños, que son humildes esta es la fraternidad universal hoy posible de alcanzar incluso en el mundo virtual para difundir estos valores esenciales para un “Abrazo Planetario cit. Carlos Jarquin”



¿Qué representa para usted haber sido invitada a participar en CANTO PLANETARIO, en el cual sus poemas se publicarán en italiano y en español?

– Es un proyecto planetario que tuve el honor de poder acoger desde la primera idea acariciada por su creador, Carlos Jarquin, que luego vio sus inicios en muchos países del mundo y en lenguas conocidas y difundidas y en algunos en el camino ‘ extinción hablada por pocas personas.
Acepté la invitación a participar con entusiasmo además de ser sensible al problema del medio ambiente y de salvaguardar el planeta pero también por haber percibido la extrema precisión y profesionalidad profusa en el compromiso constante del poeta Carlos Jarquin en organizar y construir día tras día. el largo puente de la poesía que derriba barreras y tuvo la capacidad de tejer una densa red de contactos con poetas y escritores representantes de países del mundo para tener una participación planetaria y constituir un evento conformado por números reales que hablan por sí mismos en la confirmación hoy del arduo trabajo realizado a favor del planeta para sensibilizar y aunar esfuerzos en hacer un aporte con la poesía para sensibilizar las almas y conciencias de los “Grandes de la Tierra” y solucionar el enorme problema. Poder presentar mis poemas en el doble idioma italiano – español me emociona mucho porque mi mensaje podrá llegar a más pueblos del planeta.





¿Cómo fue el proceso creativo de su poemario ‘La Grattugia della  Luna’?
– Llevaba tiempo pensando en publicar una colección de poemas en un libro de papel que había escrito y ya publicado en el sitio de Redacción después de confirmar que eran correctos, por lo tanto fue un trabajo más difícil antes y más fácil después ya que los poemas no necesitaba correcciones. Tras varios acuerdos y contactos con la editorial para buscar un título que fuera original y de gran impacto para el lector, la elección fue difícil ya que propuse este título La Grattugia della Luna después de haber rechazado 44 títulos anteriores.



¿Qué significa para usted la frase “La piel no cabe en los poros” de su poema ES UN REGALO?

-El significado literal es figurativo y significa: “esperar algo placentero con gran alegría y anhelo, o expresar felicidad o satisfacción con tal emoción que uno parece a punto de saltar de la propia piel, como si no pudiera contener las propias emociones”. .”
“No te emociones, espéralo con ansias”.




¿Qué papel cree que juega la curiosidad e imaginación al momento de escribir?
– Estas son dos características esenciales para aquellos con creatividad. Ser “curioso” te permite abrir continuamente puertas para explorar y aprender y no me refiero sólo a las puertas exteriores sino a las puertas del alma, de la disposición íntima y secreta de la mente y el alma que se cierran con llaves que, a veces, , para abrir tienes que recuperarlos del fondo del océano. La imaginación está ligada a la curiosidad, sólo quien es curioso tiene también una imaginación galopante y logra cruzar los mundos reales con los de la imaginación sin descubrir los límites sino extendiéndolos hasta el infinito para que cada uno, en la lectura, pueda encontrarse a sí mismo.




¿Cómo define el quehacer poético en su trayectoria de vida?

– Una obra en constante evolución y fruto de un estudio continuo para mejorar el estilo poético y ofrecer un pensamiento limpio, depurado, diplomático, para que el sentimiento personal no se deduzca de lo que el lector pueda captar haciéndolo suyo.
 



¿Cuál ha sido su experiencia más significativa al  interactuar virtualmente con poetas  de diversos países?
– Es una experiencia que siempre trae algo nuevo y diferente al atesorar el enriquecimiento cultural que logro sacar de cada persona con la que interactúo ya sean poetas, artistas, cantantes, escritores u otras formas de arte porque miro y Me atraen los detalles y las pequeñas cosas que a los demás muchas veces no les importan pero para mí tienen un gran valor que son fuente de inspiración y crecimiento personal y cultural.




¿Considera que viajar, conocer creencias y culturas, sean indispensables para el desarrollo literario de un autor? ¿Está en sus planes viajar a Latinoamérica?

– Soy de la opinión de que no necesariamente tienes que viajar para ampliar tus horizontes literarios hoy en día, especialmente que tenemos al alcance de un clic no solo lo que nos interesa y lo que buscamos, sino que se nos ofrecen respuestas caleidoscópicas a nuestra investigación.
Me gustaría visitar América Latina, tengo muchos amigos virtuales que me gustaría conocer en persona, pero también debería tener un compañero o compañera motivado como yo o al menos mirar en la misma dirección y tener los mismos intereses.




 ¿Cuál es su mensaje para quienes inician su vida artística?

– Mi mensaje definitivamente es empezar de nada, ir creciendo poco a poco sin desanimarse jamás. Parto de la idea de que cada uno de nosotros posee una parte más o menos recóndita del arte creativo que hay que encontrar y sacar a la luz forjándola como lo hace un buen escultor al trabajar la piedra que se ablanda en su dureza hasta convertirse en obra de arte.
Mi consejo es que te dediques a la cultura poética y literaria, a cualquier arte que te guste y no guardes para ti los tesoros que has creado sino siempre para compartir porque no podemos ni imaginar el efecto terapéutico que podría revelarse al ver un persona que quizás en ese preciso momento necesita esa distracción artística que resulta terapéutica y hasta un ejemplo a imitar.
Por lo tanto, mi mensaje final de esta interesante entrevista es, sin duda, fomentar la difusión y el intercambio de poesía y la contaminación del arte.


👇
https://enaltavoz.com/entrevista-a-la-poetisa-italiana-elisa-mascia/




Sobre el autora de la entrevista.

Martha Aracelly Díaz Vargas (nació el 17 de febrero del 2001 en Matiguás, Matagalpa, Nicaragua). Es escritora, poeta y columnista. Cuando era estudiante de primaria y secundaria se destacó siempre en la declamación de poemas de Rubén Darío. A su corta edad, descubre que le gusta escribir poesía y desde entonces no ha dejado de hacerlo. Actualmente tiene un libro inédito de poesía titulado Locuras de mi Soledad.

Foto cortesia – Aracelly Diaz

Intervista da Aracelly Diaz ad Elisa Mascia