Una profonda spaccatura nella roccia che cade a strapiombo sul mare, immersa nel cuore di una natura selvaggia e racchiusa da una spiaggia di soli 25 mq. Parliamo del Fiordo di Furore, una meravigliosa insenatura del borgo di Furore, piccolo gioiello della Costiera Amalfitana. Il fiordo, in realtà, è uno specchio d’acqua situato ai piedi di un vallone creato dal torrente Schiato. Attraversato da un ponte alto 30 m, è famoso anche per il ” Campionato mondiale di tuffi e altezze” che ogni anno accoglie atleti da tutto il mondo che si cimentano nelle gare di tuffi, ad altezze tra i 23 m e i 28 m.

Il borgo di Furore, noto anche come “il paese che non c’è”, si caratterizza per la sua particolare morfologia. Non presenta, infatti, un centro urbano ma case situate su rocce a strapiombo, sorgendo proprio sul laterale della montagna. Dal 1997 Furore, insieme ai suoi 688 abitanti, è patrimonio mondiale dell’Unesco.

A Furore ho voluto dedicare dei versi

A Furore

Inabissata nel grembo di una gola marina

Gemma preziosa di quella costa divina

Assaporo l’inquietudine del mare

Confondermi le carni alla pietra viva

Sulle onde corrugate dal vento

Nel furore di quel fiordo incandescente

Si schianta a strapiombo il mio spirito irruente 

Selvaggio come il mare che sferza la riva

Impetuoso come il vento che scaglia la corrente

Il respiro del mare che infuria nella mente

Mi soggioga a quel miracolo vivente

Fino a risucchiare il mio spirito ribelle. 

Caterina Alagna