Parker non si era illuso più di tanto, semplicemente aveva cercato di non pensarla, ma ora più che mai sarà difficile allontanarla dalla mente perché sa riconoscere la resistenza di un problema, e il caso dell’ex professoressa di matematica ne ha pieno titolo. Casomai il punto è fin dove la donna può arrivare. A tal proposito, come sempre, Jennie ha le idee chiare.

– Non c’è da sottovalutarla – dice la bionda segretaria.

– Non ci penso nemmeno – replica Parker, seduto dietro alla sua scrivania. – So perfettamente che è una mina vagante pronta a esplodere da un momento all’altro. –

– Ora più che mai – tiene a precisare la donna, accomodata dinanzi.

– Già. –

– Quantomeno hai il vantaggio di conoscere le sue intenzioni. C’è da aspettarsi di tutto da una povera mente malata, quindi, guardati le spalle. –

– Mi sa che devo farlo sempre a prescindere da quest’ultimo episodio, su cui, lo dico senza riserve, provo una certa tristezza per la professoressa Bennet. In fondo, se mi fosse data la possibilità, avrei desiderato aiutarla … –

– Hai un gran cuore, John, Dio sa quanto, ma questa volta non puoi farci nulla. –