Le Venationes, i Giochi dei Gladiatori l’origine di questi giochi risale al costume antico di sacrificare i prigionieri di guerra sulle tombe degli eroi, e successivamente si prese l’abitudine di far lottare i prigionieri tra di loro con l’intento di placare i Mani dei defunti, come se l’anima dell’eroe morto desiderasse sangue per vendicarsi e affinchè questo desiderio venisse soddisfatto venivano sacrificati attraverso il “gioco” i prigionieri, in modo che anche i vivi non avessero ad avere conseguenze pericolose se il desiderio di sangue non fosse stato appagato. Sembra che l’origine dei giochi gladiatori sia etrusca, gruppi di schiavi e di prigionieri di guerra erano obbligati a combattere fino alla morte, durante le onoranze funebri, gli antichi credevano che i morti fossero invidiosi e vendicativi nei confronti dei vivi, e quindi questa presunta ostilità andava in qualche modo placata. Questi riti passarono dal mondo etrusco al mondo lucano e poi a Roma, con rappresentazioni sempre più spettacolari. Secondo lo storico Livio i primi spettacoli gladiatori a Roma furono istituiti nel 264 a.C. a scopo funebre. I giochi legati alle onoranze funebri erano detti “Munera”, in quanto erano un “munus” un dono, mentre quelli solo per fare spettacolo erano chiamati “ludi” e nel 105 a.C. i ludi divennero non più privati ma pubblici. Questi giochi potevano essere elargiti solo dalle personalità potenti di Roma, si ricordano i Munera di Gladiatori offerti da Augusto nel 6 a.C. in onore del genero Agrippa.


  I munera avevano inizio quando il corpo del defunto era collocato su un rogo , “bustum”. Tali giochi si tenevano non solo a Roma ma anche nelle altre città dell’Impero, e vennero emesse anche delle leggi apposite chiamate “Leges Gladiatoriae” e successivamente i munera venivano celebrati anche per le nascite, le vittorie e le dediche ai monumenti. La prodigalità di questi giochi procurava all’offerente la simpatia delle folle. Questi spettacoli violenti non erano affatto graditi ai Greci che li bollarono come disgustosi. I Gladiatori erano riuniti in truppe, dette “familiae”e non dovevano girare armati per la città, il capo e proprietario dei gladiatori era detto “lanista”, a questa figura si rivolegva l’editor, che bandiva i giochi per assoldare i gladiatori, i magistrati dovevano sorvegliare che venissero rispettate le leggi da parte del lanista e dell’editor.

I giochi potevano essere gratuiti o a pagamento a seconda di chi era che li organizzava. I giochi venivano indetti per i motivi più disparati, per eventi pubblici e privati, o per la dedica ad un monumento, ad una basilica, ad un tempio, ad una statua, o per l’inaugurazione di Terme o di Anfiteatri, erano anche dedicati alle vittorie militari o per la salute dell’Imperatore e della sua famiglia. Quando i Gladiatori più bravi e più importanti si imposero per le loro gesta, i giochi erano a pagamento anche per dare entrate alle casse dell’Impero. I Gladiatori erano in genere persone condannate a morte e ritenute criminali, e il combattimento li esponeva a morte sicura. Oppure erano i condannati ai lavori forzati, che anzichè lavorare venivano destinati ad esibirsi nell’arena, naturalmente combattevano solo dopo essersi allenati in una scuola gladiatoria, in questo caso il forzato poteva combattere alla pari e poteva anche uscirne vittorioso, e se acquistava fama e gloria l’imperatore poteva anche affrancarlo e renderlo libero. 

 Anche gli schiavi potevano essere venduti al lanista e diventare cosi dei Gladiatori. Le scuole gladiatorie erano una sorta di palestre e caserme nello stesso tempo, le più importanti scuole furono il Ludus Matutinus, il Ludus Dacicus, il Ludus Gallicus ed il Ludus Magnus. Nel Ludus Matutinus vi alloggiavano e si esercitavano i “venatores”, che combattevano con le belve nei “venatoria”, mentre le altre tre scuole o Ludus, probabilmente furono fondate all’epoca dell’Imperaore Domiziano ed in funzione dei giochi del Colosseo. Il Ludus Magnus era probabilmente la scuola più importante dove vivevano gladiatori esperti in varie specialità e di nazioni diverse. Il busto del gladiatore rimaneva scoperto per renderepiù rischioso il combatimento.

 Le “venatories” erano una sorta di battute di caccia, la prima venatio fu al Circo Massimo con gli Elefanti catturati ai cartaginesi in Sicilia nel 142 dal console Cecilio Metello, che non potendoli mantenere perchè il costo era troppo elevato, vennero offerti in spettacolo al popolo romano in una spettacolare caccia a lance e frecce. Da allora nacque la passione per le venatio e per i combattimenti tra gli uomini e le belve. Venivano importati animali e belve un pò ovunque dall’Impero, tra questi elefanti, iene, antilopi, gazzelle e forse anche l’orso, rinoceronti, ippopotami, coccodrilli, giraffe, tigri, cervi, tori, caprioli, lepri. Per la cattura degli animali si impiegavano le reti, fosse mimetizzate, e una sorta di Lazo. Con l’avvento del Cristianesimo a poco a poco questi giochi caddero in disuso in quanto ritenuti contrari alla nuova coscienza che si allontana sempre più dal paganesimo.