La cultura della cancellazione

Fondazione Palazzo Ducale Genova

martedì 16 maggio 2023 ore 15, Sala del Minor Consiglio

In ogni tempo il potere, qualsiasi forma assuma, tende a normalizzare la società. Può farlo in modi diversi, distruggendo o integrando, opprimendo oppure obbligando a
conversioni. In qualsiasi epoca e in qualsiasi parte del mondo, all’origine di questo fenomeno ci sono elementi e pulsioni diversi e convergenti che si riflettono in ogni
ambito e che, anche nel nome di Colombo e di altri colonizzatori, devono essere esaminati e analizzati in tutte le loro forme e manifestazioni perché colpiscono le collettività e i singoli individui. Storici, filosofi ed esperti nei differenti ambiti, politico, economico, sociologico, antropologico, letterario e artistico, possono offrire un contributo determinante alla comprensione di un duplice minaccioso fenomeno: la cancellazione culturale e la premeditata cultura della cancellazione. Si tratta di una situazione pericolosa e complessa, oggi particolarmente in espansione nel mondo. 

Interventi

Presentazione a cura del Centro Studi Colombiano

Relazione introduttiva
È possibile cancellare la Storia? 
Gabriella Airaldi, Università di Genova

Ricordare la Monna Lisa o il dilemma del rifiuto di quel passato
José Enrique Ruiz-Domènec, Università Autonoma di Barcellona, Accademia europea

Un punto di vista latinoamericano
Miguel Barnet, scrittore, presidente Fundación Fernando Ortiz (L’Avana, Cuba)

Esperienze e riflessioni dagli Stati Uniti
William Connell, Seton Hall University, New Jersey


Contestualmente all’incontro sarà allestita nel foyer del Minor Consiglio la mostra “Un esempio di testi dedicati al tema della Cancel Culture


Gabriella Airaldi ha insegnato Storia Medievale e altre discipline di ambito storico all’Università di Genova. Specialista di storia mediterranea e delle relazioni internazionali dal Medioevo all’Età Moderna ha tenuto lezioni in Università estere, compiuto ricerche e guidato missioni per conto del Consiglio Nazionale delle Ricerche e del Ministero degli Esteri in Europa, USA, Canada, Africa e Asia. Moltissimi i suoi libri e saggi in riviste e testate giornalistiche.

José Enrique Ruiz-Domènec ha studiato filosofia e storia e dal 1969 fino al suo pensionamento è stato professore all’UAB, dove ha ottenuto la cattedra di Storia
medievale d’Europa e la direzione dell’Istituto degli Studi Medievali. È accademico della European Academy con sede a Londra. È stato anche visiting professor in numerose
università europee e americane, nonché professore O’Gormann presso l’UAM in Messico e professore presso l’École des Hautes Études de Paris e distinguished lecturer al Collège de France e al Colegio de México.

Miguel Barnet, nato a L’Avana nel 1940, ha studiato sia negli Stati Uniti che a Cuba, dove è diventato sociologo ed antropologo presso l’Università dell’Avana. È autore di
numerosi libri, per diversi dei quali ha ottenuto riconoscimenti in concorsi letterari internazionali. Nel 2011 è stato insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della
Repubblica Italiana per la sua carriera letteraria e per i legami culturali con il nostro Paese. Attualmente è presidente della Fondazione Fernando Ortiz, con sede a L’Avana.

William Connell è professore di Storia e titolare della cattedra «Joseph and Geraldine La Motta» di Studi italiani presso la Seton Hall University, New Jersey. È curatore con
Fred Gardaphé di L’anti italianismo negli Stati Uniti. Evoluzione di un pregiudizio (2019) e, nello stesso anno, di Storia degli italoamericani con Stanislao G. Pugliese. Fa parte del
comitato scientifico del Centro Studi Colombiano.


Ciclo Orizzonti della conoscenza, a cura del Centro Studi Colombiano