Storie di Libri – Leonardo La Torre

Una bella testimonianza

Sono cresciuto in una stanza carica di libri. Dormivo sotto scaffali pericolanti. Mio padre è stato un lettore ghiotto e onnivoro di storia e letterature. Ho avuto accesso da piccolo alle vicende dei grandi, non le capivo bene, ma imparavo che gli adulti erano fragili e friabili più dei loro figli. Eppure avevano attraversato la seconda guerra mondiale, la più grande catastrofe dell’umanità contro se stessa. Leggere mi faceva crescere di età più presto dei centimetri in altezza. Non mi sentivo precoce, sentivo che il corpo era lento a raggiungere la taglia che la testa aveva già. Leggere non è stata una passione, ma uno strumento di rapida emancipazione, attraverso il prodigio di farsi tenere compagnia da un assente, l’autore.

[…] Il non leggente oggi non ha attenuanti, c’è immensa offerta a basso costo. Il non leggente si danneggia da solo, mettendo il lettore assiduo in una posizione di vantaggio per uso di linguaggio e per miglioramento del suo sistema immunitario contro le falsificazioni. Rimedio è informare il cittadino non leggente della sua condizione di vulnerabilità civile.

Leggere vaccina e aumenta lo spirito critico.

Erri De Luca