I FANCIULLI BATTONO LE MONETE ROSSE

I fanciulli battono le monete rosse
Contro il muro. (Cadono distanti
Per terra con dolce rumore) gridano
A squarciagola in un fuoco di guerra.
Si scambiano motti superbi
E dolcissime ingiurie. La sera
Incendia le fronti, infuria i capelli.
Sulle selci calda è come sangue.
Il piazzale torna calmo.
Una moneta battuta si posa
Vicino all’altra alla misura di un palmo.
Il fanciullo preme sulla terra
La sua mano vittoriosa.

LEONARDO SINISGALLI 1943

Si tratta di un gioco che facevo anch’io a Genova ai giardinetti; usavamo le figurine, le biglie di vetro, oppure i tappi a corona delle bottigliette col pongo e con le facce dei ciclisti. Le bambine, rigorosamente separate da noi, giocavano a campana, oppure alle figlie di Madama Dorè (fai un passo da…), che noi disdegnavamo: giochi da femmine, blah.
Il gioco consisteva nel buttare uno alla volta una moneta contro il muro. Finito il giro, chi aveva buttato la sua moneta a meno di un palmo di distanza da quella buttata dal compagno, la prendeva come sua. Liti furibonde, per inventate violazioni al regolamento, e soprattutto per la misura del palmo, che dipendeva dalle dimensioni delle mani.
Sinisgalli descrive la piazzetta del paese d’estate, con le madri pronte a chiamarti per la cena.

  • in un fuoco di guerra: per i maschi spesso i giochi sono come una guerra.
  • motti superbi: parole di sfida.
  • con dolcissime ingiurie: ossimoro.
  • la sera/incendia: enjambement, a creare l’effetto di pausa perché è forte, separando il soggetto dal verbo.
  • incendia, infuria: verbi semanticamente rilevati.
  • sulle selci calda è: sogg. sott. la sera, sul selciato.
  • come sangue: paragone, di valore cromatico, nel campo semantico di guerra.

La poesia evidenzia quanto i bambini prendano sul serio i propri giochi collettivi, come fossero cose serissime, con impegno ed entusiasmo; la vitalità dei bambini (le femmine intanto sedute giocano a passaparola, pregustando la penitenza: dire, fare, baciare, lettera, testamento) si compenetra con la vitalità della natura. Colore dominante, detto o implicito, il rosso. Notare le rime negli ultimi 5 versi, calmo/palmo; terra/guerra.
Le grida appassionate di lotta e di contrasto, le ingiurie, le liti cambiano di segno, perché espresse dall’innocenza istintiva dei fanciulli, diventando, agli occhi del poeta, dolcezza e grazia di accenti (le bambine, intanto, sempre sedute, fanno il gioco dell’anello).
Il lessico e la sintassi sono semplici, come il paese, che Sinisgalli descrive in modo ellittico. Si tratta di una breve poesia narrativa
Potrebbe essere letta come un lungo climax (scala, gradazione ascendente) fino alla mano vittoriosa. La bambina si riassetta la gonnellina perché, dopo essersi lavata le mani, deve apparecchiare la tavola. Poi taglia il pane, pensando che il fratello dovrebbe farsi il bagno prima di cena).
“La poesia del giovane Sinisgalli è tradotta in un gioco di aneddoti e quasi pretesti minimi… tende a modi realistici (Mengaldo)”.

Già pubblicata da alessandria today di .Pier Carlo Lava.