Poco lontano dal lago d’Iseo, in provincia di Brescia, si trova una Riserva Naturale molto particolare. Tutti i bresciani almeno una volta nella vita hanno visitato questo famoso luogo!

LA STORIA

La storia delle Torbiere del Sebino è molto curiosa. Gli acquitrini si sono prevalentemente formati in seguito all’estrazione della torba, un combustibile simile al carbone (anche se meno redditizio), avviata a partire dal ‘700 e proseguita fino alla metà dello scorso secolo. Gli operai che lavoravano in questi ambienti così inospitali, estraevano la torba scalzi nel fango, con la schiena sempre piegata. Man mano che il combustibile veniva estratto, l’acqua della zona paludosa andava a ricoprire il tutto creando questi acquitrini.

Ma torniamo ad oggi, la Riserva Naturale delle Torbiere del Sebino è un parco naturale dichiarato “zona umida di importanza internazionale”. L’area protetta è infatti caratterizzata da un ecosistema particolare e delicato per la varietà di habitat e di specie acquatico- palustri presenti.

Ci sono vari sentieri percorribili a piedi, prevalentemente sono stradine in terra battuta che non richiedono una particolare forma fisica e possono essere affrontati anche dai più piccoli.

Una caratteristica che apprezzo molto di questa Riserva, (comune a tutti i luoghi ove regna la natura), è che il paesaggio cambia completamente in base alla stagione o alle condizioni climatiche in cui lo si visita. Con il passare delle stagioni, infatti, mutano i colori e lo scenario che ci si trova ad ammirare; questo fa delle Torbiere del Sebino il luogo ideale per una passeggiata in qualsiasi momento dell’anno.

Come puoi vedere dalle mie fotografie, io preferisco l’inverno per questioni di salute personale, per i colori più freddi che prediligo e perché è tutto molto più tranquillo, in quanto non c’è la mole di turisti presenti durante la bella stagione.

Le Torbiere del Sebino ospitano 31 specie di uccelli di interesse comunitario. Nella riserva sono, inoltre, presenti piccoli mammiferi, roditori e chirotteri, rettili e pesci.

All’interno della Riserva Naturale è possibile percorrere due diversi itinerari. Il primo è l’itinerario sud- centrale, con partenza ed arrivo al Monastero San Pietro in Lamosa. Il percorso è lungo circa 4km e si percorre in 2/3 ore. Oppure c’è l’itinerario centrale, con partenza ed arrivo al Centro Visite, ha una lunghezza complessiva di circa 5km e si percorre in 3/4 ore. Il tratto più interessante è a metà del percorso centrale, camminerai sopra diverse passerelle in legno che collegano le lagune di terra tra le vasche.

All’entrata dei vari sentieri troverai una macchinetta automatica per il pagamento dell’ingresso alla Riserva, la cifra è simbolica di 1€. Ho notato che la Riserva è ben controllata dalle guardie e ricordo che ai nostri amici a quattro zampe è vietato l’ingresso.

Sono giunta al termine anche di questa gita! Non mi resta che ringraziarti per aver letto questo mio reportage ed augurarti una lieta passeggiata alla Riserva Naturale del Sebino.