Horatio Nelson ed Emma Hamilton si scambiarono molte lettere, in una delle quali le dichiarò che lei era sua moglie “ai miei occhi e di fronte al cielo”. Tuttavia stavano sempre molto attenti a non scrivere nulla di compromettente, temendo che la loro corrispondenza, se intercettata, avrebbe potuto danneggiarli. Sapevano bene che avere un figlio fuori dal matrimonio era inaccettabile.
Pertanto escogitarono uno stratagemma: l’utilizzo di una specie di codice segreto per poter parlare liberamente della gravidanza .
L’ammiraglio le scriveva fingendo che le sue lettere gli fossero dettate da un marinaio sotto il suo comando di nome Thompson, la cui moglie incinta era sotto la protezione di Emma.
Ma a volte si confondeva sul fatto che stesse scrivendo per conto del marinaio immaginario, ad esempio quando scrisse “cosa posso dire di più, solo di baciare suo figlio per lui e amarlo sinceramente e fedelmente come lui ama TE.”

Il 29 gennaio 1801, poco dopo la sua partenza per andare a combattere i danesi a Copenaghen, Emma diede alla luce in gran segreto una bambina, assistita dalla sua stretta alleata, sua madre, la signora Cadogan, nella casa di Londra di Sir William, a Piccadilly. Per coprire il parto, dichiarò di essere costretta a letto per tre giorni perché aveva “un fortissimo raffreddore”.

Nelson desiderava che la figlia fosse chiamata Emma, ma Lady Hamilton scelse Horatia.

Le lettere di Nelson celavano a malapena le sue preoccupazioni per Horatia e i censori navali probabilmente se ne accorsero. Apportò anche alcune modifiche al testamento, istituendo un fondo fiduciario per la piccola, affermando tuttavia che non era sua figlia ma, come scrisse anche a una nipote “una cara piccola orfana”, i cui genitori erano “scomparsi”.
Poi i due continuarono nella loro elaborata rete di menzogne, anche per proteggere Horatia dallo stigma sociale dell’illegittimità. Finsero quindi non solo di prendersi cura della figlia dei loro sfortunati (e fittizi) amici, i Thompson, ma anche che Horatia fosse nata nell’ultimo trimestre dell’anno precedente mentre loro erano a Vienna, per cui Emma non avrebbe potuto esserne considerata la madre.

Quando fu battezzata due anni dopo come Horatia Nelson Thompson, occasione in cui venne aggiunto anche il cognome del “padrino” Nelson, la data di nascita nel registro battesimale veniva riportata come 29 ottobre 1800. Questa volta erano anche riusciti a convincere l’ammiraglio Thompson di Portsmouth a prestarsi a essere il “falso padre”, e fu solo 50 anni dopo la nascita di Horatia che ne vennero pubblicamente indicati i reali genitori.
All’inizio veniva presentata al mondo come la pupilla di Nelson, ed è probabile che Emma sia morta senza rivelarle apertamente di essere sua madre

Pochi giorni dopo la sua nascita, in una fredda notte di febbraio, Emma nascose la bambina in un ampio manicotto e la consegnò a casa di una balia chiamata Mrs Gibson, che le era stata consigliata da una cara amica.
Le fece credere che una certa “signora Thompson” fosse la madre assente di Horatia e che la bimba fosse venuta al mondo in ottobre. Questo lasciò sconcertata la bambinaia, che era pratica di bambini e vedeva che questa sembrava avere solo pochi giorni di vita, ma, data l’insistenza di Emma, lasciò perdere, mentre Lady Hamilton se ne andò rapidamente con una carrozza che era rimasta in attesa. D’altronde, veniva pagata profumatamente per la sua discrezione.

Quello che non immaginava era che Horatia avesse una gemella.

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Image: antique photograph of a portrait of Horatia Nelson as a child from the Style/Ward Family collection.
(Lilystyle, CC BY-SA 4.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0, via Wikimedia Commons)