IMPRESSIONI DAL SALONE

INTERVISTA A DISTANZA CON L’AUTORE BRUNO VOLPI AL SALONE DEL LIBRO DI TORINO

Abbiamo chiesto all’autore Bruno Volpi, che ha presenziato in questi giorni al Salone del Libro 2023 di Torino per il debutto del suo ultimo romanzo giallo “Il tesoro della baronessa”, la disponibilità ad un’intervista a distanza per raccontarci la sua esperienza al Salone.

  • Bruno, come racconteresti l’impatto emotivo che si ha entrando al Salone?
  • Certamente l’emozione è grande, almeno quanto il disorientamento iniziale suscitato dall’impatto con la struttura espositiva. I visitatori hanno a disposizione tre padiglioni più l’Oval in cui hanno trovato posto più di 500 stand di case editrici, associazioni culturali, istituzioni.  In aggiunta ogni giorno sono previsti centinaia di eventi, presentazioni, laboratori. Insomma, la visita va programmata, scegliendo in precedenza quali stand visitare e a quali presentazioni assistere. 

Si dice che in questi cinque giorni ci siano stati 160 mila ingressi, quindi un evento di proporzioni gigantesche e di grande impatto anche a livello commerciale.

  • Un evento di così grandi proporzioni richiede uno sforzo organizzativo enorme. Com’è andata dal punto di vista logistico?
  • A parte la giornata di sabato, in cui l’afflusso è stato davvero al di sopra di ogni aspettativa, creando dunque i problemi che si registrano in queste occasioni (code chilometriche per arrivare a Lingotto, accedere,  mangiare, utilizzare le toilette, spostarsi da un padiglione all’altro) la macchina organizzativa ha retto abbastanza bene, anche se la definizione degli spazi e delle sale per presentazioni e laboratori avrebbe potuto essere studiata con maggiore attenzione, magari concentrando tutte le sale per gli eventi in un unico padiglione, scelta che avrebbe favorito le partecipazioni ed evitato disorientamento tra coloro che desiderano assistere ad uno specifico evento e spesso erano attesi a code chilometriche che si snodavano tra gli stand, creando evidente disturbo.

Anche gli aspetti legati alla ristorazione e alla disponibilità dei servizi hanno mostrato ampi margini di miglioramento.

  • Veniano al Salone e ai suoi contenuti: che significato daresti al tema di quest’anno “Attraverso lo specchio”?
  • ll tema scelto per questa edizione del Salone, “Attraverso lo specchio”, è stato un omaggio alla creatività dell’autore britannico Lewis Carroll. Credo che si tratti di un invito a superare l’immobilismo di questi anni condizionati dalla pandemia, a superare una certa passività quotidianità che ormai si è radicata in ciascuno di noi e provare ad esplorare nuovi mondi, quelli che la fantasia e l’immaginazione ci propongono, andando appunto oltre l’aspetto del mondo odierno che ci riflette lo specchio.
  • Quale aspetto del salone ti ha favorevolmente colpito?

Di aspetti positivi ve ne sarebbero diversi, ma mi piace sottolineare il fatto che il Salone rappresenta anzitutto l’opportunità per incontrare gente, scambiarsi opinioni sulla letteratura dei nostri tempi, il cui sviluppo è sempre più influenzato dagli altri mass media (il successo dello youtuber/ scrittore o dal personaggio televisivo/scrittore, in questo Salone è stato evidente).

  • Un aspetto che invece ti ha un po’ deluso?
  • Come si discuteva allo stand con il mio editore e alcuni amici, è mancata, soprattutto da parte delle case editrici più importanti, la presentazione di ciò che dobbiamo aspettarci nei prossimi mesi, quali autori presenteranno nuovi lavori e se nasceranno nuove collane editoriali, ad esempio. Insomma, quello che avviene un po’ negli eventi della moda o del mondo dei motori. Si è avuta l’impressione che dalla maggior parte degli editori più celebrati il Salone sia stato interpretato soprattutto come una vetrina dei titoli del momento, una sorta di enorme libreria.
  • Per te e per il tuo nuovo romanzo, che ha debuttato proprio al Salone, cosa ha rappresentato questa esperienza?
  • Certamente il Salone del Libro offre agli autori meno conosciuti come me l’occasione per una vetrina notevole. Si incontrano lettori “storici”, che sono ormai diventati quasi degli amici, e nuovi potenziali lettori che si accostano per la prima volta alle tue opere. Ma il Salone è anche l’occasione di incontrare colleghi scrittori, parlare di progetti comuni, prendere contatti per collaborazioni. Quindi direi che il bilancio dell’esperienza è senza dubbio positivo.
  • Grazie della tua disponibilità e in bocca al lupo per il tuo nuovo romanzo.
  • Grazie a tutta la redazione di Alessandria Today. Viva il lupo!