
Incastonato tra le montagne, in posizione dominante lungo la strada che collega il lago d’Idro con il monte Maniva e la Piana del Gaver, Bagolino è una delle perle più preziose della Val Sabbia.

È un borgo medievale risalente all’età romana e uno dei “Borghi più Belli d’Italia”, Bagolino custodisce il sapore autentico di quelle tradizioni locali che nei secoli hanno fatto del piccolo paese un punto di riferimento per l’economia e la cultura della zona.

Il centro storico di Bagolino è un vero e proprio viaggio nel tempo. Le strade strette e tortuose si intrecciano tra antiche abitazioni in pietra, creando un’atmosfera medievale.

Le facciate delle case sono decorate con eleganti balconi in legno e graziose finestre fiorite, mentre i portoni d’ingresso sono riccamente decorati.

Passeggiando per le vie del borgo, si possono ammirare gli elementi architettonici tradizionali che raccontano la storia secolare di Bagolino.

Cuore pulsante del paese è certamente la Chiesa di San Giorgio che sorge su un rilievo roccioso al centro del paese, per questo motivo fu anche definita “Cattedrale in montagna” per le sue dimensioni e i suoi aspetti monumentali di grande rilievo artistico.

La facciata, massiccia, è a capanna adornata da semplici graffiti, interrotta solo da una semplicissima trifora e scandita da un elegante pronao formato da sette archi che danno un suggestivo effetto di pieno nella parete alta e di vuoto nell’inferiore.

L’interno è a navata unica con nicchie laterali dotate di altari. La volta a botte è arricchita da affreschi seicenteschi opera di Tommaso Sandrino. Sono presenti anche affreschi di Jacopo Palma il Giovane, Tiziano Vecellio e del Tintoretto.

La particolarità che più mi ha colpita di Bagolino è sicuramente il vecchio cimitero, che sorge proprio sul ciglio della strada, fu costruito dopo l’editto Napoleonico di Saint Claude nel 1804, si trova appena fuori dall’abitato sulla strada per Gaver.

La sequenza di cappelle di famiglia che costituisce la cinta verso la strada del cimitero vecchio è suggestiva espressione del gusto dei primi dell’800.

Qualche apertura protetta da inferriate offre pittoreschi scorci del semplicissimo interno che custodisce un notevole patrimonio di croci in ferro battuto, testimonianza del livello artistico raggiunto in questo campo dalle maestranze locali.

Da notare le poche residue sagome in lamiera, un tempo dipinte, raffiguranti per lo più angeli alati che venivano utilizzate per la sepoltura dei bambini.

Vietato tornare a casa da Bagolino se prima non hai assaggiato il Bagòss!!!

È il tesoro gastronomico di questo paese, si tratta di un formaggio a pasta dura, prodotto secondo una antica tradizione. Ottenuto dal latte di vacca proveniente da allevamenti locali, questo formaggio viene stagionato per almeno 12 mesi per sviluppare il suo caratteristico sapore deciso e la sua consistenza compatta. Perfetto da gustare da solo, il Bagòss si sposa alla perfezione anche con il pane locale, il miele, la marmellata e i salumi tipici bresciani. Oltre ad essere un simbolo del patrimonio gastronomico di Bagolino, il Bagòss ha ottenuto la Denominazione di Origine Protetta (DOP), che ne sottolinea la qualità e la tradizione artigianale.

Bagolino è una destinazione che affascina per il suo paesaggio mozzafiato. Con le sue montagne imponenti, laghi alpini, boschi incantevoli e punti panoramici spettacolari, offre una varietà di esperienze per gli amanti della natura e dell’avventura.

Sono giunta al termine anche di questa gita, ti ringrazio per aver letto il mio reportage e ti auguro una buona passeggiata nello splendido borgo di Bagolino, tra natura, cultura, panorami mozzafiato e gusti prelibati per il palato!
Tutte le foto che trovi in questo reportage sono state scattate da me
Ciao Nicoletta mi è sempre difficile raggiungere il tuo blog tramite il link del tuo profilo perché mi rimanda a un altro sito… interessante articolo e bella proposta ci sono stato tanti anni fa invitato ad un matrimonio, non ricordo molto di questo paesino ma lo metto tra i miei progetti… bellissimo reportage.
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