Quando entra il freddo nero
le ossa si irrigidiscono
i muscoli tremano
e solo le pupille verdi si muovono
creano circoli con lo sguardo
attorno al trauma che è persona.
*
Sono rimasta a fissare per ore
la frattura nello specchio.
Ho guardato questa linea squadrare
la superficie della mia fronte
creare un varco per accedere
dove la materia collassa
si fa nebulosa ghiaccio nero:
quando succede mi ritrovo a pesare
cinque chili in più di pensieri
che accartoccio nei meandri
del cervello cassetto.
*
Sotto un cielo roseo la memoria
giace ruvida sulle mani
come un callo degenerato.
Le corde vocali vibrano
senza emettere suoni
la lingua si fa conchiglia
e l’unico brusio
è la volontà di pronunciare
sedici fonemi per dire
non mi abbandonare.
testi tratti da “Occhi dirupo” Edizioni Progetto Cultura, 2023

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