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La curiosità nasce dal dissenso: quando le parole diventano armi, è la politica stessa a misurare la distanza tra visione e realtà.

Recensione di Pier Carlo Lava

Interno di una redazione giornalistica, con scrivanie, computer e illuminazione soffusa. L'atmosfera appare calma e professionale.

a cura di Teresa Serrao – 8 novembre 2025

L’articolo pubblicato da “la Repubblica” e firmato da Francesco De Core mette in luce il nuovo terreno di scontro tra governo e opposizioni: la manovra economica e la questione fiscale. Dopo le tensioni legate alla proclamazione dello sciopero generale della Cgil per il 12 dicembre, la polemica si è spostata sulle tasse, con un confronto che sta assumendo toni sempre più duri.

La premier Giorgia Meloni, con un post su X, ha riacceso la disputa:

“Le patrimoniali ricompaiono ciclicamente nelle proposte della sinistra. È rassicurante sapere che, con la destra al governo, non vedranno mai la luce.”

Un commento che ha immediatamente provocato la risposta della segretaria del Pd, Elly Schlein, che ha replicato con parole altrettanto decise:

“Con Giorgia Meloni al governo la pressione fiscale è salita al 42,8%, il massimo degli ultimi dieci anni. […] Il governo Meloni ha aumentato le tasse per tutti e aiuta i più ricchi anziché il ceto medio che si è impoverito. […] Il suo governo verrà ricordato come quello dei salassi per famiglie e imprese italiane.”

Il contesto del confronto

Il dibattito ruota attorno alla legge di bilancio 2025 e alla gestione dell’Irpef, con la maggioranza che punta a confermare la linea della riduzione selettiva e l’opposizione che accusa l’esecutivo di favorire le fasce più abbienti.
Nel frattempo, la proclamazione dello sciopero generale della Cgil, con le proposte di Maurizio Landini su contributi di solidarietà, lotta ai salari bassi e contrasto al fiscal drag, ha ulteriormente polarizzato lo scontro.

A sostegno del premier si sono espressi esponenti della Lega e il vicepremier Antonio Tajani, che hanno criticato Landini, mentre Giuseppe Sala, sindaco di Milano, ha difeso l’iniziativa sindacale sottolineando:

“Non mi unisco all’ironia di Meloni. Alla fine, ritornano i principi costituzionali. Lo sciopero è un diritto.”

Commento a cura di Pier Carlo Lava

Lo scontro sulle tasse è un tema che attraversa da decenni la politica italiana, ma in questa fase assume un valore simbolico ancora più forte. Da un lato, la necessità del governo di rassicurare i mercati e contenere la spesa pubblica; dall’altro, la crescente frustrazione sociale di un ceto medio impoverito e di lavoratori che vedono erodere il proprio potere d’acquisto.
La polemica tra Meloni e Schlein va oltre la dialettica politica: è lo specchio di un Paese che chiede risposte concrete. Le tasse non sono solo numeri, ma il riflesso di una visione economica e morale del mondo. Ed è lì, tra equità e rigore, che si misura la credibilità di una classe dirigente.


Geo (ampliato)

Da Roma ad Alessandria, il dibattito fiscale resta al centro delle preoccupazioni quotidiane: famiglie, lavoratori e piccole imprese affrontano rincari e un’inflazione che ridisegna le priorità economiche del Paese.
Nel territorio alessandrino, come in molte realtà del Nord Italia, la pressione fiscale pesa soprattutto sul tessuto produttivo locale, fatto di artigiani, commercianti e professionisti che chiedono una politica più vicina all’economia reale. In un’Italia che si interroga sulla giustizia sociale, il tema delle tasse torna ad essere uno specchio della disuguaglianza e della fiducia — o sfiducia — verso le istituzioni.

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