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La proposta di legge AC 2692, attualmente in discussione alla Camera, punta a una rivoluzione profonda della vita condominiale a tredici anni dall’ultima riforma. Il provvedimento mira a una maggiore professionalizzazione della figura dell’amministratore e a una trasparenza finanziaria assoluta, introducendo però norme che stanno già facendo discutere per il loro impatto sui condòmini in regola.

Uno dei pilastri della riforma è l’obbligo della laurea (in ambito giuridico, economico o tecnico) per poter esercitare la professione di amministratore. Non sarà più possibile affidare la gestione a figure non qualificate: chi non possiede il titolo dovrà essere iscritto a ordini professionali specifici. Inoltre, nasce la figura del revisore contabile condominiale, obbligatorio per i condomini con più di 20 unità, per garantire la correttezza dei bilanci. Parallelamente, viene sancito l’addio definitivo al contante: ogni transazione dovrà transitare obbligatoriamente dal conto corrente del condominio.

L’aspetto più controverso riguarda la gestione delle morosità. La riforma prevede che i creditori (come le ditte che effettuano lavori) possano attingere direttamente al conto corrente condominiale. Se il fondo è insufficiente a causa dei morosi, la responsabilità potrebbe ricadere, in seconda battuta, anche sui condòmini in regola con i pagamenti. Questo meccanismo di “solidarietà forzata” mira a garantire i fornitori, ma rischia di penalizzare pesantemente chi onora le proprie scadenze. Infine, per i lavori straordinari, il fondo spese dovrà essere costituito interamente all’inizio del cantiere, eliminando il pagamento per stati di avanzamento lavori (SAL).

In sintesi, la riforma cerca di trasformare il condominio in una sorta di piccola azienda certificata, elevando gli standard qualitativi ma aumentando, al contempo, gli oneri e le responsabilità finanziarie dirette dei singoli proprietari.

Biografia Elisabetta Gardini, deputata di Fratelli d’Italia e prima firmataria del disegno di legge AC 2692, è la promotrice di questa riforma che mira a riordinare la complessa materia condominiale in Italia. Il testo, composto da 17 articoli, punta a garantire maggiore sicurezza ai fornitori e una gestione più manageriale degli edifici, cercando di superare le criticità emerse con la riforma del 2012.

Ulteriori dettagli su Fonti:

  1. Il Mattino – Riforma condominio: laurea amministratori e contabile
  2. Il Mattino – Riforma condominio: recupero crediti dai morosi

Riforma Condominio: Amministratori Laureati e Nuove Regole

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