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Nota di redazione
Si ricorda che Fabrizio Corona è attualmente indagato e non condannato. In base al principio di presunzione di innocenza, ogni responsabilità penale potrà essere accertata solo con sentenza definitiva.

C’è un momento in cui il confine tra esposizione mediatica e tutela della persona diventa fragile, e proprio lì si misura la responsabilità di chi comunica.
Pier Carlo Lava

La Procura di Milano ha iscritto Fabrizio Corona nel registro degli indagati con l’ipotesi di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti senza il consenso della persona interessata, il reato comunemente noto come revenge porn. L’indagine nasce da una denuncia presentata da Alfonso Signorini, direttore del settimanale Chi e noto volto televisivo, in relazione ai contenuti diffusi e annunciati nel format online “Falsissimo”, ideato e condotto dallo stesso Corona.

Secondo quanto emerso, al centro dell’inchiesta vi sarebbero chat private, fotografie e video a contenuto sessualmente esplicito mostrati o evocati pubblicamente nel corso della prima puntata del format e in materiali destinati a una seconda pubblicazione. La Procura, ritenendo sussistente il rischio di ulteriore diffusione di contenuti sensibili, ha disposto il sequestro preventivo di tutto il materiale collegato alla trasmissione, inclusi file digitali e supporti informatici.

L’ipotesi accusatoria si fonda sulla presunta assenza di consenso alla divulgazione dei contenuti, elemento centrale nella configurazione del reato previsto dall’articolo 612-ter del Codice penale. Gli inquirenti stanno valutando se la pubblicazione e la minaccia di ulteriori rivelazioni possano configurare una violazione della sfera privata e della dignità personale, indipendentemente dal contesto mediatico in cui sono avvenute.

La difesa di Corona, affidata all’avvocato Ivano Chiesa, contesta l’impianto accusatorio sostenendo che il materiale rientrerebbe in una narrazione di interesse pubblico e che la configurabilità del revenge porn sarebbe tutta da dimostrare. Sarà ora l’autorità giudiziaria a stabilire se sussistano gli elementi soggettivi e oggettivi del reato.

Il caso riporta al centro del dibattito pubblico il tema del limite tra informazione, spettacolarizzazione e rispetto della persona, in un’epoca in cui la diffusione digitale amplifica in modo irreversibile ogni contenuto. Un terreno delicato, sul quale la giustizia è chiamata a fare chiarezza.

Nota di redazione
Si ricorda che Fabrizio Corona è attualmente indagato e non condannato. In base al principio di presunzione di innocenza, ogni responsabilità penale potrà essere accertata solo con sentenza definitiva.

Link utili (in calce)
– Articolo di riferimento sulla vicenda pubblicato da Libero
– Approfondimento giuridico sul reato di revenge porn in Italia
– Normativa: articolo 612-ter Codice penale

Geo
Milano torna a essere il centro di un caso giudiziario che intreccia cronaca, media e diritto. Una vicenda seguita con attenzione anche ad Alessandria e nel Piemonte, dove Alessandria today continua a monitorare i principali fatti di attualità nazionale, offrendo ai lettori un’informazione contestualizzata, prudente e rispettosa dei principi fondamentali dello Stato di diritto.

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