Quali posso essere le modalità con le quali si vuole porre termine a una storia sentimentale? Ce ne possono essere diverse ma una delle più comuni è quella alla quale fa ricorso il protagonista maschile di questo intenso romanzo di Valentina Ferrari: ammettere alla compagna di averla tradita, di essere stanco del legame (e già questo termine, nella sua accezione più comune, è terribile) e che ora vuole riappropriarsi della sua libertà. E tuttavia, piuttosto che dare un taglio netto al rapporto, si preferisce proporre la solita “pausa di riflessione” affinché i due possano meglio comprendere l’opportunità, se è il caso, di una separazione realmente definitiva. In genere è l’uomo che propone questa forma di “scappatoia” perché gli appare più facile da far “digerire” alla compagna quella che è in realtà una vera e propria fuga per correre dietro a nuove storie: purtroppo pare che sia statisticamente provato che l’uomo in queste cose è, contrariamente a quanto sembrerebbe, il più debole perché, di fronte a una scelta importante che mette in gioco i sentimenti, preferisce temporeggiare e gettare la palla all’”avversaria”. La donna in una situazione analoga, quando si accorge che l’amore è sfumato, mostra più coraggio e preferisce non trascinare oltre un rapporto che sente ormai finito.
Un giorno Caterina, la protagonista del romanzo, apprende dalla voce del suo compagno, con il quale ha un rapporto sentimentale da cinque anni, che lui intende interrompere la relazione perché desidera affrontare nuove esperienze pur continuando a frequentarla, anche perché sono colleghi e necessitano incontrarsi per lavoro tutti i giorni. Caterina rimane disorientata da questa confessione e gli fa notare che appena un mese prima lui le aveva ripetuto quanto l’amasse, ma l’uomo non intende discutere e la lascia a smaltire il dolore. La donna prova subito un “senso di mancanza” che descriverà come “una sorta di mutilazione”,. che l’accompagnerà a lungo per i mesi a seguire: una mutilazione che è più intensa di una vera e propria mutilazione fisica alla quale non si può porre rimedio come si potrebbe fare con una protesi se si trattasse della mancanza di un arto. “Rassegnarsi a vivere senza un pezzo è difficile” realizzerà la donna e, quando non appare possibile darsi pace di fronte a uno stato che travolge completamente corpo e anima è necessario ricorrere a una forma di palliativo che faccia da lenitivo del dolore. E Caterina decide di scrivere una lettera all’uomo che l’ha tradita per ricordargli la storia che hanno vissuto insieme e per rendergli palese, meglio di un discorso, la propria sofferenza. E in questa lettera ella rivive momenti che l’hanno resa felice, quelli in cui l’amore veniva vissuto nella sua interezza, ad altri che, con il senno di poi, potevano rappresentare piccoli segnali di qualche screzio che era in agguato. Nel suo scritto fa leva su quello che lei chiama il corpo del sentimento che si annida in un punto dell’anima e che non esita a far mostra di sé ma che poi si nasconde “fra le braccia della memoria buona che ha un animo gitano e una memoria mutevole”. È, questa, una lettera di amore sofferto e di sofferenza amorosa che la donna sa che con tutta probabilità non verrà mai recapitata al destinatario ma che rappresenterà la base di un riscatto della sua femminilità. Verrà probabilmente conservata in un cassetto e un giorno, forse, verrà recuperata, ingiallita nella forma ma anche nel suo significato, perché lei avrà vissuto nuovi amori e, forse, anche altrettanti abbandoni ai quali tuttavia avrà reagito con una maturità più consapevole. E tuttavia nella punta più profonda della sua anima ci sarà sempre quella mutilazione infertale in un passato e della quale è ancora rimasta una piccola traccia mai rimarginata.
In questa sua bellissima opera prima Valentina Ferrari si distingue non solo perché fa un’ampia e originale disamina del sentimento amore in tutte le sue prerogative scandagliandone a fondo tutte le peculiarità alle quali è soggetto, ma sa giungere anche alle porte più sensibili del lettore che riesce a identificarsi in più punti nelle vicende raccontate. Lo fa con una scrittura che sa essere ora asciutta, utilizzando perlopiù frasi brevi e tranchant, ora elegiaca e toccante che sa toccare la profondità degli animi più sensibili. Il libro non è destinato solo a essere letto dalle donne, molte delle quali, per il loro vissuto, potranno rivedere sé stesse nel personaggio della protagonista, ma è anche una fonte utile per il lettore di sesso maschile che sarà aiutato a comprendere meglio la psicologia dell’universo femminile e farne tesoro.
NB: Le frasi virgolettate sono state tratte direttamente dal libro. La foto di copertina è di libera diffusione.
Editore : ilmiolibro self publishing
- Data di pubblicazione : 7 settembre 2022
- Lingua : Italiano
- Lunghezza stampa : 152 pagine
- ISBN-10 : 889239133X
- ISBN-13 : 978-8892391338
- Peso articolo : 286 g
- Dimensioni : 15 x 0.89 x 23 cm
- Il libro di 152 pagine è acquistabile in tutte le piattaforme di vendita online e potrebbe rappresentare la prima bella lettura nella quale “immergersi” all’inizio del nuovo anno.
(Carlo Tomeo)