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Dove le giovani menti hanno incontrato il futuro manifatturiero.

Stand con robot che si muovono per i corridoi o che, nei molteplici spazi allestiti, assemblano pezzi di varia natura e forma, sono immagini che sembrano provenire dal futuro, invece il MECSPE 2025 ha trasformato questa visione quasi onirica in realtà. Dal 27 al 29 novembre, presso la Fiera del Levante di Bari, una moltitudine di curiosi e di professionisti hanno animato questa fiera di innovazione tecnologica. Qui, oltre 350 aziende – non solo del centro-sud Italia – hanno riempito 20.000 mq con 13 saloni tematici. Tuttavia, il vero cuore pulsante dell’evento fieristico, è stato il dialogo tra le tecnologie all’avanguardia e le nuove generazioni, finalizzato a proiettare gli studenti nelle fabbriche del domani.

La magia della formazione

Di enorme interesse, la “Piazza della Formazione 5.0“, nata dalla partnership con la Fondazione ITS Cuccovillo, che ha accolto un grande numero di studenti provenienti da istituti tecnici superiori e da università come il Politecnico di Bari e l’UniSalento. Questi giovani, hanno partecipato attivamente a laboratori interattivi: workshop su meccatronica, automazione e Industria 5.0, dove i prototipi prendevano corpo da un’idea digitale in un tempo oltremodo contenuto. Quindi, non solo teoria. Poi, tavole rotonde con esperti universitari hanno acceso dibattiti significativi e utili, collegando la scuola a catene di produzione reali, e favorendo peraltro dei contatti con aziende in cerca di talenti.​

Innovazione che respira vita nuova

Centri come Meditech 4.0 e CETMA hanno creato dimostrazioni coinvolgenti, dai droni per l’aerospazio (settore in cui la Puglia si conferma un punto di riferimento nazionale) agli hub della manifattura italiana, con software che ottimizzano l’efficienza e la sostenibilità. Studenti e imprese si sono intrecciate in un ecosistema vivo e pulsante. Questa fusione ha creato sinergie: idee nate da chi impara e da chi innova, pronte a ridisegnare il Mezzogiorno industriale.​

Un ponte verso orizzonti sostenibili

Muovendosi tra i padiglioni, si respirava l’aria di un futuro inclusivo: settori trainanti e in continua diffusione come l’aerospazio, si intrecciavano con riflessioni su green economy e con studenti che ponevano domande ad hoc sulla transizione digitale. MECSPE Bari, dunque, non è stata una semplice fiera che ha fatto da vetrina a tante aziende, ma un “viaggio” condiviso che ha stimolato i giovani con competenze per il mercato del lavoro, confermando la Puglia come punto di riferimento territoriale del mediterraneo per l’innovazione tecnologica.

Innovazione tecnologica e dinamiche sociali

L’innovazione tecnologica al MECSPE Bari emerge come catalizzatore di mutamenti sociali profondi, specialmente nel contesto del manifatturiero meridionale, dove oltre 150.000 imprese del Sud e delle Isole affrontano la sfida di competere in un ecosistema globale. Eventi come questo fungono da spazi di socializzazione intergenerazionale, riducendo il divario tra saperi tradizionali e competenze digitali, e favorendo una nuova identità lavorativa ibrida tra uomo e macchina. Nel Mezzogiorno, la fiera contrasta la brain drain promuovendo la ritenzione di talenti locali attraverso networking e formazione prossimale, come i laboratori della Piazza della Formazione 5.0, che collegano studenti pugliesi a opportunità reali e riducono i costi logistici per le PMI. Inoltre, l’enfasi su sostenibilità e aerospazio riflette un’evoluzione dei valori collettivi, dove l’innovazione non è solo tecnica ma inclusiva, stimolando una transizione verso modelli produttivi resilienti e green che rafforzano il tessuto sociale territoriale.

Franco Faggiano, EPS (Esperto Progettazione Sociale), socio dell’ASI (Associazione Sociologi Italiani) | Blog di divulgazione scientifica: retisocialienetworking.blogspot.com

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Fonti:

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