Leggere non è solo un piacere, ma un atto di cura verso se stessi. Aprire un libro significa concedersi uno spazio di silenzio e attenzione in un mondo dominato dalla fretta, allenare la mente alla profondità e alla complessità, riscoprire il valore del tempo lento. La lettura stimola la concentrazione, rafforza la memoria, amplia il lessico e affina il pensiero critico, aiutandoci a interpretare la realtà con maggiore lucidità e sensibilità.

Ma leggere fa bene anche al cuore. Le storie ci insegnano l’empatia, ci permettono di abitare vite diverse dalla nostra, di comprendere emozioni lontane, di riconoscerci nelle fragilità e nei conflitti degli altri. Nei romanzi troviamo consolazione e inquietudine, domande e rivelazioni, e spesso anche il coraggio di guardare dentro noi stessi. Ogni libro è un dialogo silenzioso che ci accompagna, ci interroga e, pagina dopo pagina, ci trasforma.

Ci sono libri che non raccontano una storia: la custodiscono, come si custodisce una fiamma fragile nel vento della distruzione.

Pier Carlo Lava

Con “Le stelle brillano più forte”, pubblicato il 26 novembre 2025, Rami Abou Jamous consegna ai lettori un libro che è insieme testimonianza, atto d’amore e gesto di resistenza umana. Curato da Lilya Melkonian e tradotto in italiano da Sara Puggioni, questo volume si colloca in un territorio raro: quello del romanzo-verità, dove la cronaca più dura si intreccia con la necessità vitale di proteggere l’innocenza.

Il cuore del libro è il rapporto tra Rami e suo figlio Walid, un bambino di tre anni che si affaccia alla vita mentre attorno a lui il mondo crolla. Gaza è sotto le bombe, la famiglia è costretta a continui spostamenti, le case diventano tende, la quotidianità viene spogliata di ogni certezza. Eppure Rami compie una scelta radicale: salvare il sorriso del figlio, a qualsiasi costo. Nasce così un mondo immaginario, fragile ma potentissimo, in cui le esplosioni diventano fuochi d’artificio, i droni uccelli del mattino, la tenda una scuola, i pochi vasi un giardino.

Questa narrazione non è fuga dalla realtà, ma atto di amore estremo. Ogni “bugia” raccontata a Walid è in realtà una verità più profonda: l’idea che la gioia possa e debba sopravvivere anche quando tutto sembra perduto. Abou Jamous scrive con una lingua limpida, mai ricattatoria, capace di commuovere senza forzature. Il dolore non viene spettacolarizzato, ma attraversato con dignità.

Il libro è stato giustamente accostato a “La vita è bella”, non per imitazione, ma per affinità etica. Come nel film di Benigni, qui l’immaginazione diventa scudo contro l’orrore, ma con una differenza sostanziale: questa storia non è finzione. È cronaca vissuta, è presente che brucia. Ed è proprio questa consapevolezza a rendere la lettura ancora più intensa.

Accanto alla dimensione privata, emerge con forza anche il resoconto giornalistico. Rami Abou Jamous è un giornalista coraggioso, e il libro restituisce con precisione e umanità la tragedia palestinese, senza slogan, senza semplificazioni. La guerra è raccontata attraverso ciò che toglie: scuola, giochi, dolci, elettricità, calore, futuro. Ma anche attraverso ciò che non riesce a spegnere: l’amore di un padre.

“Le stelle brillano più forte” è un libro che emoziona, informa e interroga. Non offre soluzioni, non consola davvero, ma lascia nel lettore una responsabilità: quella di non dimenticare. È una lettura necessaria, soprattutto in un tempo in cui il rumore delle notizie rischia di anestetizzare la coscienza.

Un libro piccolo nelle dimensioni, immenso nel significato. Un canto di speranza che non nega il buio, ma osa affermare che, anche lì, le stelle possono brillare più forte.

Geo
Rami Abou Jamous vive e scrive da Gaza, uno dei luoghi più martoriati e raccontati del nostro tempo, ma raramente con questa profondità umana. La traduzione italiana permette a questa voce di attraversare confini e lingue, arrivando anche ai lettori di Alessandria today, testata che da sempre promuove la letteratura come strumento di consapevolezza civile, dialogo e memoria.

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