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Il libro I Sikh. Storia, fede e valore nella Grande Guerra, curato da Tiziana Lorenzetti e pubblicato dall’International Institute of South Asian Studies (ISAS), è un’opera che unisce rigore storico e forza visiva. Nato in occasione del centenario della Prima guerra mondiale, il volume raccoglie saggi, fotografie d’archivio e materiali provenienti da istituzioni internazionali come il British Library e l’Imperial War Museum di Londra, con l’obiettivo di raccontare il ruolo dei soldati Sikh nel conflitto.

Il volume si sviluppa attraverso un percorso che alterna testi e immagini. Viene ricostruita la partecipazione dei reparti Sikh, partiti dall’India nell’agosto 1914 e giunti in Europa per combattere sul fronte occidentale, in Francia e Belgio. Le fotografie mostrano scene di vita quotidiana al fronte, momenti di battaglia e cerimonie religiose, restituendo la dimensione umana di un esercito che portava con sé la propria fede e identità culturale.

Dal punto di vista storico, il libro evidenzia dati fondamentali:

  • Oltre 130.000 soldati indiani combatterono in Europa durante la Grande Guerra, di cui una parte significativa erano Sikh.
  • I reparti Sikh furono impiegati nelle battaglie più dure, come Ypres e Neuve Chapelle, e si distinsero per disciplina e valore militare.
  • La loro presenza fu celebrata nelle parate di Londra e Marsiglia, ma al tempo stesso segnata da discriminazioni e dal ruolo subordinato imposto dal sistema coloniale britannico.
  • Dopo la guerra, molti reduci tornarono in India con un’esperienza che avrebbe alimentato il movimento indipendentista, rendendo la partecipazione dei Sikh alla Grande Guerra un capitolo cruciale anche per la storia del colonialismo.

Il pregio del volume è quello di restituire visibilità a una memoria rimossa. In Italia e in Europa, la partecipazione dei soldati coloniali alla Grande Guerra è stata a lungo ignorata o marginalizzata. Lorenzetti, con un approccio divulgativo e al tempo stesso rigoroso, porta alla luce il contributo dei Sikh, sottolineando come la loro fede e il loro senso di comunità abbiano rappresentato una forza morale oltre che militare.

Dal punto di vista giornalistico, I Sikh. Storia, fede e valore nella Grande Guerra si legge come un reportage storico illustrato: le immagini hanno un forte impatto emotivo, mentre i saggi contestualizzano la vicenda in modo chiaro e accessibile. È un libro che commuove e informa, capace di coinvolgere un pubblico ampio e di stimolare una riflessione sul rapporto tra memoria, identità e storia globale.

Cover of a book titled 'I Sikh: Storia, Fede e Valore nella Grande Guerra' featuring six Sikh soldiers on horseback in a historical photograph.

Il volume curato da Tiziana Lorenzetti è un’opera preziosa che illumina un capitolo dimenticato della Prima guerra mondiale. Racconta il coraggio dei soldati Sikh, la loro fede e il loro sacrificio, intrecciando memoria visiva e analisi storica. È un libro che merita di essere letto per comprendere davvero la dimensione globale del conflitto e il ruolo dei popoli colonizzati nella storia europea.

Francesco Bianchi

Copertina del libro 'Tigri e colonie' di Francesco Bianchi, con un'armonica dorata su sfondo beige e verde.

In un intreccio di memoria e romanzo, “Tigri e colonie” riporta alla luce la storia rimossa di tredicimila bambini italo‑libici deportati nel 1940, un dolore collettivo che l’Italia ha quasi dimenticato. La narrazione non si limita alla tragedia umana: accosta quelle vite spezzate alla presenza misteriosa e potente delle tigri indiane sul territorio nazionale, simbolo di forza e sopravvivenza in un Paese lacerato dalla guerra. Il risultato è un racconto che commuove e scuote, che trasforma la Storia in esperienza viva e ci obbliga a guardare negli occhi un passato scomodo. “Tigri e colonie” non è solo un romanzo storico: è un viaggio emotivo che restituisce voce agli innocenti e invita il lettore a non dimenticare. Un libro che si legge con il cuore in gola e che merita di essere acquistato, perché la memoria non può restare sepolta.

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