0 10 minuti 59 minuti

È in scena al Teatro Arcimboldi per la prima volta in Italia, e in esclusiva assoluta a Milano, il celebrato musical americano satirico “The Book of Mormon” nato nel 2011, prodotto da Anne Garefino, Important Musicals e Sonia Friedman Productions e vincitore di trenta premi internazionali tra cui 9 Tony®, 6 Drama Desk®, 3 Drama League®, 2 Olivier®. Il testo, le liriche e le musiche sono di Trey Parker, Robert Lopez e Matt Stone, la regia è di Casey Nicholaw e Trey Parker, le coreografie di Casey Nicholaw e le scenografie di  Scott Pask.

Il musical racconta la storia di due giovani missionari mormoni, Elder Price (Adam Bailey) ed Elder Cunningham (Sam Glen), inviati in missione in Uganda per convertire gli abitanti del villaggio al mormonismo.

La vicenda inizia nella Church of Jesus Christ of Latter-day Saints di Provo, nell’Utah, dove un gruppo di mormoni, una volta istruito su come convertire i popoli, apprende il luogo della propria destinazione. Mentre la maggioranza è contenta della località assegnata (Norvegia, Giappone…), Elder Price e Elder Cunningham appaiono sorpresi sulla loro che è l’Uganda, che non sanno neppure dove si trovi. La scena successiva li vede pronti a salutare le loro famiglie prima di partire per l’Africa. Cunnigham, che è un ragazzo sovrappeso e ingenuo, è contento di essere affiancato a un giovane che gli appare più esperto mentre Price, che sperava di essere inviato nella grande città di Orlando, ricca e popolosa, si rassegna comunque a raggiungere la destinazione. I due, vestiti con gli abiti tipici dei mormoni, arriveranno con i loro trolley e books nel villaggio ugandese pronti a dedicarsi con entusiasmo al loro compito di missionari ma si scontreranno presto con la triste realtà del luogo dove albergano povertà, carestia e malattie. Oltre a questo saranno anche derubati da due violenti soldati di un generale che detta legge sugli indigeni i quali, rassegnati, per scongiurare la malasorte ripetono “Hasa Diga Eebowai”, frase che viene subito adottata dai due Elder che la cantano senza sapere che essa significa “Fuck you God!”. Ad avvicinarli nel villaggio c’è la giovane Nabulungi (Nyah Nish) che li accompagnerà nella sede dove ci sono altri mormoni lì mandati con la medesima finalità di convertire gli indigeni. Il loro capo, Elder Price (Tom Bales), che cerca invano di nascondere la propria omosessualità, spiega ai due convenuti che, per sopravvivere in mezzo a tanti miscredenti è meglio adattarsi al luogo e non far trapelare i propri sentimenti. Cosa che lascia Price dubbioso al punto di farlo meditare ad abbandonare l’impresa e tornare negli USA mentre Cunningham, convinto di riuscire a convertire gli indigeni, inizia i suoi sermoni. Tuttavia è così inesperto che mescola le omelie religiose con episodi tratte dai libri fantasy e saranno proprio questi a conquistare l’attenzione degli indigeni i quali intravvedono in quelle storie una forte similitudine alla loro vita fino al punto di convertirsi in massa. Ai metodi di Cunningam si adeguerà anche Price dopo aver subìto un ripensamento sulle sue idee in merito alla rigida dottrina della religione da cui è rimasto deluso, e, eletto insieme al collega miglior missionario, si appresta a ricevere la visita del presidente dei mormoni che sta per arrivare per congratularsi con loro. Ma, nello scoprire i rimaneggiamenti operati sul book dei mormoni in cui Cunningham interpreta in modo fantasioso la storia di Joseph Smith considerato il Mosè americano, il presidente si indigna e va via dichiarando che quegli indigeni non sono mormoni. Poco importa se le congratulazioni non arriveranno più perché l’importante è che i missionari abbiano scoperto insieme agli ugandesi un credo che, respingendo il dogma restrittivo della chiesa, è fonte di profonda spiritualità dove le tre virtù teologali sono veramente praticabili perché più vicine alla vita reale.

Gruppo di giovani missionari mormoni vestiti in abito bianco che ballano insieme sul palcoscenico, con uno sfondo di paesaggio africano e case in legno.

Spettacolo politicamente scorretto e dissacrante che opera una critica spietata agli assiomi intransigenti della religione senza per questo rinunciare alla spiritualità, “The Book of Mormon” si distingue per le molteplici e diverse sfaccettature con le quali vengono affrontati i temi che non sono relegati solo a quello religioso ma allarga la sua satira ad altri aspetti della società attuale, inquadrata attraverso una lente di ingrandimento che ne esaspera la tipologia. E lo fa con un testo intelligente che non rinuncia neppure a termini e atteggiamenti espliciti che potrebbero apparire eccessivi ma non lo sono, essendo in linea con tutta la storia narrata e costituendo anche quel po’ di sale in più che infonde allegria. Tutto è quindi messo bene in evidenza come quella del dorato angelo del giudizio che dall’alto del palcoscenico suona la sua tromba, un angelo che poi appare anche in carne e ossa sulla scena così come vi compaiono altri personaggi “celesti” quali Gesù Cristo che secondo il Libro di Mormon visitò gli americani dopo la sua resurrezione o Joseph Smith in abiti ottocenteschi. Per non parlare di Satana che con i suoi angeli decaduti visita in sogno Price e che rappresenta una delle scene più esaltanti sia nella coreografia che nella musica e nel canto. Del resto non c’è musical che si rispetti se non possiede una colonna sonora e una coreografia appropriate. E qui le due cose sono più che eccellenti, essendo variegate e dei generi più disparati: si va dal pop al folk, dal tip tap al melodico senza tralasciare neanche la disco. A renderle al massimo livello è una compagnia di artisti straordinari che non solo cantano e ballano alla grande ma sono perfetti anche nella recitazione. Divertimento garantito, provocato, scena dopo scena, da mille gags in un ritmo frenetico tanto che l’intervallo serve al riposo non solo agli artisti ma anche al pubblico che necessita di una sosta per riprendersi dalle tante risate istigate dalla rappresentazione.

Rappresentazione dal musical 'The Book of Mormon', con attori in abbigliamento tipico. Due missionari mormoni interagiscono con i membri di un villaggio africano sullo sfondo di scenografie che richiamano l'Africa.

Lo spettacolo è naturalmente in lingua inglese (tradotto in italiano sarebbe stato un insulto agli spettatori); non possiede i sovrattitoli e questo è forse limitante per chi non conosce l’inglese, tuttavia lo svolgersi della vicenda è comunque comprensibile, senza contare che basterebbero i numeri di ballo e di canto per giustificarne la visione. Certo qualche termine in uno slang particolare potrebbe risultare di difficile comprensione così come lo sarebbero i termini idiomatici oppure quelli riferiti a determinati aspetti della vita americana dei quali si fa la parodia o che vengono presi in giro e che non sono tutti conosciuti da noi, ma rimane il fatto che questo musical merita assolutamente di essere visto.

Tutti gli artisti sono meritevoli di lode (i loro nomi sono riportati in calce all’articolo). Degni di particolare citazione sonoSam Glen, molto agile nel canto e nel ballo, Tom Bales, irresistibile nelle caratterizzazioni che ne fanno un ottimo co-protagonista, Nyah Nish, dotata di una voce potente.

Il pubblico molto divertito ha applaudito con entusiasmo a lungo anche a scena aperta. Repliche fino a domenica 21 dicembre. Da non mancare! In calce all’articolo sono presenti i crediti, le info per acquisto biglietti e il trailer

Visto il giorno 16 dicembre 2025

(Carlo Tomeo)

CREATIVE TEAM: Trey Parker regia, libretto, musiche e liriche – Matt Stone regia, libretto, musiche e liriche – Robert Lopez musica e liriche – Casey Nicholaw co-regia, coreografo – Scott Pask scenografie – Ann Roth costumi – Brian MacDevitt luci – Brian Ronan sound design – Larry Hochman orchestrazioni – Stephen Oremus supervisione musicale e arrangiamenti vocali di Stephen Oremus.

CAST: Adam Bailey (Elder Price) – Sam Glen (Elder Cunningham) – Nyah Nish (Nabulungi), Tom Bales (Elder McKinley / Moroni) – Kirk Ptterson (Mafala Hatimbi) – Sackie Osakonor (General / Satan)

SWING: Jay Anderson, Will Carey, Kanoumah Diguet, Eden Lindsay, Daniel N’Guessan, Bertram Okoro, Elliot Swann, Liot Swann, Harry Winchester,

ENSEMBLE: Tolu Ayambdejo, Dan Burstow, Hayden Cable, Benjamin Cameron, Olympia Curry, Daniel George-Wright, Daniel David Griffith, Savannah Hall, Alex Hayden, Savanna Jeffrey, Aaron Levi, Zachary Loonie, Jake Reynolds, Kayode Salina, Hary Simpson – Ross McKenna (Stand by Elder Cunnigham)

TAM – TEATRO ARCIMBOLDI MILANO Viale dell’Innovazione 20 – Milano

Infoline: mail: boxoffice@teatroarcimboldi.it website: www.teatroarcimboldi.it facebookwww.facebook.com/teatroarcimboldimilanoinstagramwww.instagram.com/teatroarcimboldimilano

BIGLIETTERIA: – da lunedì a venerdì dalle 14 alle 18 – da mercoledì 17 dicembre a domenica 21 dicembre 2025 martedì, mercoledì, giovedì, venerdì ore 21,00 – sabato ore 17.00 e ore 21.00 – domenica ore 16.00 e ore 20.00

PREZZI DEI BIGLIETTI: Platea Platinum € 85,00 + prevendita – Platea Gold € 80,00 + prevendita – Platea Bassa € 70,00 + prevendita – Platea Alta € 60,00 + prevendita – I Galleria € 42,00 + prevendita – II Galleria € 33,00 + prevendita (Sono attive riduzioni per possessori TamTogether, over 65, under 14, gruppi).

PREVENDITE: Biglietti disponibili su Biglietteria TAM: https://teatroarcimboldi.eventim-inhouse.it TICKETONE: www.ticketone.it

INFOLINE E PRENOTAZIONI GRUPPI E SCUOLE: Per informazioni scrivere a: boxoffice@teatroarcimboldi.it

Per prenotazione gruppi (10+ persone) scrivere a: gruppi@teatroarcimboldi.it Oppure, per eventi selezionati, contattare l’ufficio gruppi autorizzato – Grattacielo: prenotazioni@grattacielo.net – tel. 329.7869658 / 329.0945756

Qui il trailer: https://drive.google.com/file/d/1XtNIIHxe_chn677xiuncenUf9QWbqB96/view

Le tue riflessioni arricchiranno la nostra comunità su Alessandria today e italianewsmedia.com e offriranno nuove prospettive. Non vediamo l'ora di leggere i tuoi pensieri! Lascia un commento e condividi la tua esperienza. Grazie per il tuo contributo!. Pier Carlo Lava