C’è una felicità che non nasce dal sole pieno, ma dalla capacità di restare in piedi sotto la pioggia.
Pier Carlo Lava
Ci sono romanzi che non hanno bisogno di alzare la voce per lasciare un segno. La felicità nei giorni di pioggia di Imogen Clark appartiene a questa categoria rara: una storia che procede con passo lieve, ma che arriva in profondità, toccando corde intime e universali. Non è un libro sul dolore, ma sul modo in cui il dolore può essere attraversato senza perdere se stessi.
La protagonista, Romany, ha appena compiuto diciott’anni quando la vita le sottrae improvvisamente l’unico punto fermo che abbia mai avuto: sua madre Angie. Nessun padre, nessuna famiglia tradizionale, solo un legame fortissimo e improvvisamente spezzato. Ma Angie, consapevole del tempo che le restava, sceglie di trasformare l’addio in un atto d’amore duraturo, affidando la figlia a quattro amici di gioventù, ognuno portatore di una diversa visione del mondo.
Tiger, lo spirito libero, incarna il coraggio di partire; Leon, schivo e gentile, rappresenta il talento silenzioso che chiede solo di essere ascoltato; Maggie, brillante e risoluta, è l’identità costruita attraverso il lavoro; e poi c’è Hope, la figura più enigmatica, la cui presenza apre ferite antiche e domande irrisolte. Attorno a Romany si costruisce così una famiglia non biologica, ma profondamente umana, fatta di errori, esitazioni, paure e piccoli gesti di cura.
Il romanzo si muove su due livelli emotivi ben intrecciati. Da un lato c’è il percorso di crescita di Romany, costretta a diventare adulta troppo in fretta; dall’altro c’è il viaggio interiore dei tutori, che attraverso di lei sono chiamati a fare i conti con le proprie scelte, con ciò che è rimasto sospeso e con il senso stesso del prendersi cura di qualcuno. Il dolore non viene mai spettacolarizzato, ma raccontato con una delicatezza che lo rende autentico e credibile.
Imogen Clark scrive con uno stile empatico, limpido, profondamente rispettoso dei sentimenti. Non cerca frasi a effetto, ma costruisce un racconto che si regge sulla forza dei personaggi e sulla verità delle relazioni. La frase che attraversa tutto il libro come un filo invisibile “Tutti riescono a brillare quando il sole splende. Il segreto è spremere gocce di splendore dai giorni di pioggia” diventa una vera e propria chiave di lettura esistenziale, non solo narrativa.
In questo senso, il romanzo dialoga idealmente con autrici come Jojo Moyes per la sensibilità emotiva e con Elizabeth Strout per l’attenzione alle relazioni imperfette, ma mantiene una voce propria, più raccolta e intimista. La felicità nei giorni di pioggia non promette risposte facili, ma suggerisce una strada: quella della condivisione, della comunità, della “tribù” necessaria per crescere, come individui e come esseri umani.
È un libro che consola senza essere consolatorio, che commuove senza ricattare il lettore, e che lascia, una volta chiuso, una sensazione rara: quella di essere stati accompagnati, non guidati, dentro un tratto delicato dell’esperienza umana.
C’è davvero un mondo in attesa in ciascuno di noi, sembra dirci Imogen Clark. E a volte, per scoprirlo, serve solo il coraggio di restare sotto la pioggia abbastanza a lungo.
Geo
Imogen Clark è una scrittrice britannica, molto amata dal pubblico internazionale per i suoi romanzi emotivi e profondamente umani. Le sue storie esplorano il lutto, la resilienza, la forza delle relazioni e la possibilità di rinascita. La felicità nei giorni di pioggia conferma la sua capacità di raccontare l’animo umano con delicatezza e precisione, qualità che Alessandria today valorizza da sempre nel promuovere una narrativa attenta alle fragilità e alla bellezza della vita quotidiana.
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