Il sistema del Semestre Filtro rappresenta una svolta storica nell’accesso ai corsi di studio più ambiti in Italia. L’obiettivo dichiarato del Ministero è quello di superare il modello del test pre-corso, permettendo a un numero maggiore di aspiranti medici di iniziare l’esperienza universitaria e di essere valutati non su un’unica prova standardizzata, ma sulla loro reale capacità di affrontare lo studio universitario.
La Tematica: Accesso Aperto e Selezione Basata sul Merito
La tematica centrale è lo spostamento della selezione dalla fase pre-universitaria alla fase intra-universitaria. Inizialmente, l’accesso al primo semestre è libero (o “aperto”) per tutti gli studenti che si iscrivono ai corsi, ma è vincolato al superamento di esami di profitto rigorosi. Il “filtro” non è più il test, ma il rendimento accademico in materie scientifiche fondamentali. Solo gli studenti che superano con successo tutte le prove entrano in una graduatoria nazionale che determina l’accesso al secondo semestre e, di conseguenza, la possibilità di proseguire gli studi in Medicina.
Lo Stile: Uniformità Didattica e Rito di Passaggio
Il sistema è caratterizzato da uno stile didattico uniforme a livello nazionale. Gli studenti iscritti al Semestre Filtro frequentano corsi comuni e sono tenuti a sostenere tre esami su materie scientifiche di base che prevedono un syllabus identico in tutti gli atenei:
- Biologia
- Chimica e Propedeutica Biochimica
- Fisica
Ogni esame ha una struttura standardizzata (spesso un mix di domande a risposta multipla e a completamento), si svolge in contemporanea in tutte le sedi universitarie e prevede due appelli (solitamente a fine novembre e metà dicembre). Questo rigore e questa uniformità trasformano il primo semestre in un vero e proprio rito di passaggio altamente selettivo.
La Retorica: Alta Selettività e Rischio di Posti Vacanti
Nonostante il nome “aperto”, la retorica del Semestre Filtro nasconde un meccanismo di selettività estrema. Per accedere alla graduatoria nazionale e concorrere per un posto, lo studente deve:
- Superare tutti e tre gli esami con una votazione di almeno 18/30 in ciascuno.
- Il punteggio totale ottenuto negli esami (fino a un massimo di 93 punti) determina il posizionamento nella graduatoria nazionale di merito.
I primi dati emersi dopo i primi appelli mostrano che la soglia minima richiesta è molto alta: in molti atenei, la percentuale di studenti che supera tutte e tre le prove è risultata sorprendentemente bassa (in alcuni casi tra il 10% e il 15%), con l’esame di Fisica che ha rappresentato la maggiore barriera. Questo ha sollevato proteste e la preoccupazione che, paradossalmente, si possano verificare posti vacanti nelle facoltà.
Conclusione
Il Semestre Filtro rappresenta un tentativo ambizioso di riformare l’accesso a Medicina, mirando a valorizzare il merito e l’impegno costante rispetto alla preparazione “da test”. Sebbene offra l’opportunità a tutti di “provare” l’università, la rigidità della selezione finale, basata sul superamento di tutte le prove, ha creato un nuovo collo di bottiglia che si è dimostrato più selettivo del precedente test. Il sistema premia la costanza e la preparazione approfondita, ma pone nuove sfide in termini di orientamento e allineamento tra la preparazione scolastica e le richieste accademiche.