Il primo trimestre del 2026 si preannuncia come un momento di svolta per il settore delle energie rinnovabili in Italia. Dopo un 2025 caratterizzato dal consolidamento dei grandi player e dall’adeguamento normativo, il mercato è pronto a una nuova accelerazione. La spinta deriverà non solo dagli obiettivi europei del Green Deal, ma anche da una nuova stabilità dei prezzi delle tecnologie e da sistemi di incentivazione più mirati, che renderanno l’investimento in energia pulita una scelta obbligata per imprese e famiglie.
I, Trend, Dominanti: Agrivoltaico, e Comunità, Energetiche
Il mercato del primo trimestre 2026 sarà guidato dall’esplosione dell’agrivoltaico e dalla maturità delle CER (Comunità Energetiche Rinnovabili). Grazie allo sblocco dei fondi PNRR, vedremo la messa a terra di numerosi progetti che integrano agricoltura e produzione solare, permettendo all’Italia di aumentare la capacità installata senza sottrarre suolo fertile. Al contempo, le CER entreranno in una fase di piena operatività finanziaria, trasformando la condivisione dell’energia a livello locale in un modello di business sostenibile per piccoli comuni e distretti industriali.
L’Impatto, del Decreto, FER 2: Sostegno, alle, PMI, e Tecnologie, Innovative
Un elemento cruciale per la primavera del 2026 sarà la piena attuazione del Decreto FER 2, che introduce incentivi specifici per le tecnologie “non mature” o più costose.
- Competitività per le PMI: Le piccole e medie imprese italiane potranno finalmente accedere a tariffe incentivanti per impianti a biogas, biomassa e geotermia, oltre all’eolico offshore. Questo permetterà alle PMI di diversificare il proprio mix energetico e abbattere i costi operativi.
- Semplificazione e Certezza: Il decreto introduce procedure di accesso agli incentivi più snelle, riducendo i tempi burocratici che in passato hanno frenato gli investimenti privati, garantendo una maggiore bancabilità dei progetti.
Sinergia, Operativa: Il, Piano, Transizione 5.0, e i, Fondi, per le, Imprese
La vera opportunità per le PMI nel 2026 risiede nella combinazione tra il Decreto FER 2 e il Piano Transizione 5.0. Questa sinergia permette un doppio binario di agevolazione:
- Credito d’Imposta e Incentivi: Mentre il FER 2 garantisce una tariffa incentivante sulla produzione di energia, il Piano Transizione 5.0 offre crediti d’imposta significativi (fino al 45%) per gli investimenti in beni strumentali che portano a un risparmio energetico certificato.
- Autoconsumo Industriale: Le imprese possono utilizzare i fondi del 5.0 per l’acquisto di sistemi di accumulo e software di gestione energetica AI, rendendo l’energia prodotta tramite gli impianti incentivati dal FER 2 disponibile h24, massimizzando l’autoconsumo e riducendo drasticamente il prelievo dalla rete.
Le previsioni per il primo trimestre del 2026 confermano che l’Italia è sulla strada giusta per diventare un hub energetico del Mediterraneo. La combinazione di innovazione tecnologica, come l’intelligenza artificiale applicata alle smart grids, e la cornice normativa del Decreto FER 2 unita ai fondi del Piano Transizione 5.0, renderà il settore delle rinnovabili il comparto più dinamico dell’economia nazionale. Investire nel Q1 2026 non sarà più solo una scelta etica, ma una mossa finanziaria strategica per le imprese che puntano alla sovranità energetica e alla competitività globale.
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Focus Operativo: Gli Scaglioni del Credito d’Imposta Transizione 5.0
Per massimizzare il ritorno sull’investimento (ROI) degli impianti installati sotto l’egida del Decreto FER 2, è fondamentale comprendere come il Piano Transizione 5.0 premi l’efficienza reale. Il credito d’imposta non è fisso, ma varia in base all’entità del risparmio energetico conseguito dall’impresa rispetto ai consumi precedenti.
Ecco la suddivisione degli scaglioni per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro:
| Risparmio Energetico (Struttura) | O Risparmio (Processo) | Aliquota Credito d’Imposta |
| Superiore al 10% | Superiore al 15% | 45% |
| Tra il 6% e il 10% | Tra il 10% e il 15% | 40% |
| Tra il 3% e il 6% | Tra il 5% e il 10% | 35% |
Nota: Le aliquote si riducono progressivamente per investimenti di importo superiore (oltre i 2,5 e fino a 10 milioni di euro).
Come, Accedere, al, Massimo, del, Beneficio
Per le PMI, l’integrazione di sistemi di produzione da fonti rinnovabili (FER 2) con sistemi di accumulo e software di gestione energetica è la via maestra per raggiungere lo scaglione del 45%. La normativa richiede una certificazione ex-ante (che attesti la riduzione potenziale) e una certificazione ex-post (che confermi l’effettiva realizzazione dell’investimento e l’ottenimento del risparmio). In questo contesto, le tecnologie Ariston-Riello e le soluzioni di monitoraggio AI diventano asset strategici per garantire che l’azienda rientri nelle fasce di incentivo più alte, trasformando l’obbligo della transizione in un vantaggio fiscale senza precedenti.
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Guida Pratica: La Documentazione per la Certificazione Ex-Ante
Per accedere ai benefici combinati del Decreto FER 2 e del Piano Transizione 5.0, l’impresa deve produrre una documentazione tecnica rigorosa. Il passaggio critico è la Certificazione Ex-Ante, redatta da un valutatore indipendente (EGE o ESCO), che deve essere caricata sul portale del GSE prima dell’avvio dei lavori.
I documenti essenziali includono:
- Analisi del Fabbisogno Energetico: Una fotografia dettagliata dei consumi dell’anno precedente, suddivisa per vettori energetici (elettricità, gas, calore).
- Relazione Tecnica del Progetto: Descrizione specifica degli impianti da installare (es. pompe di calore, sistemi ibridi o impianti agrivoltaici) e delle tecnologie di monitoraggio dei consumi integrate.
- Calcolo del Risparmio Atteso: Un modello predittivo che dimostri matematicamente come l’investimento porterà a una riduzione dei consumi superiori alle soglie minime (3% per la struttura o 5% per il processo produttivo).
- Dichiarazione di Indipendenza: Il modulo firmato dal tecnico abilitato che attesta l’assenza di conflitti di interesse con l’impresa beneficiaria e i fornitori delle tecnologie.
Ottenuta la ricevuta di invio della certificazione ex-ante, l’impresa ha la certezza della prenotazione del credito d’imposta, potendo procedere con l’ordine delle tecnologie e l’avvio del cantiere con la garanzia della copertura finanziaria.
Biografia di Gilberto Pichetto Fratin
Gilberto Pichetto Fratin (Veglio, 31 gennaio 1954) è un politico italiano, attuale Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Commercialista e docente, ha ricoperto numerosi incarichi istituzionali prima di assumere la guida del ministero chiave per la transizione ecologica. La sua gestione è stata caratterizzata dalla sfida di bilanciare la sicurezza energetica nazionale con gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione, promuovendo attivamente lo sviluppo delle comunità energetiche, il Decreto FER 2 e il coordinamento con il Piano Transizione 5.0 per sostenere le imprese italiane.