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Scrivere non è un talento da esibire, ma una necessità che divora. In So you want to be a writer, Charles Bukowski smonta ogni illusione romantica sulla poesia e sulla letteratura, trasformando il gesto dello scrivere in una prova di autenticità radicale.

Pier Carlo Lava

Questa poesia è uno dei manifesti più celebri di Bukowski, non tanto per la forma quanto per il contenuto brutale e definitivo. Qui la scrittura non è carriera, né vocazione sociale: è urgenza interiore, qualcosa che accade nonostante tutto, anche contro la volontà di chi scrive.

Estratto della poesia (citazione breve)

“se non ti esce
a raffica
dal cuore
dalla mente
dalla bocca
dall’intestino
non farlo.”

In questi versi secchi, Bukowski condensa la sua poetica: scrivere non è una scelta, è una condanna felice. Se non nasce come esplosione, come atto inevitabile, allora è meglio tacere. Non c’è spazio per la posa, per l’imitazione, per il calcolo del successo. La poesia, per Bukowski, è un atto di sopravvivenza.

Il tono è diretto, quasi parlato, volutamente anti-letterario. Eppure proprio questa apparente semplicità costruisce una forza etica che colpisce il lettore. Bukowski non insegna come scrivere, ma perché non scrivere, a meno che non sia impossibile farne a meno. È una poetica che rifiuta premi, salotti, riconoscimenti, e difende la scrittura come gesto solitario e spesso doloroso.

Dal punto di vista stilistico, il testo rinuncia a ogni ornamento. Il ritmo è spezzato, sincopato, simile a un monologo interiore. In questo Bukowski può essere accostato, per radicalità, a Allen Ginsberg nella sua versione più disillusa o, per asciuttezza, a certo realismo americano postbellico. Ma la sua voce resta inconfondibile: ruvida, imperfetta, necessaria.

Charles Bukowski, nato ad Andernach in Germania nel 1920 e morto a Los Angeles nel 1994, è stato uno degli autori più controversi e influenti del Novecento. Poeta, narratore e outsider per scelta, ha raccontato l’America degli esclusi, degli sconfitti, degli alcolisti e degli ultimi, trasformando la marginalità in materia poetica autentica. La sua opera continua a dividere, ma proprio per questo resta viva.

Geo
Charles Bukowski ha vissuto e scritto soprattutto a Los Angeles, città che diventa sfondo morale della sua poesia: un luogo di solitudine, eccessi e verità non edulcorate. So you want to be a writer è una poesia che parla ancora oggi a chiunque senta il bisogno di scrivere, mettendolo però di fronte a una domanda decisiva: è davvero necessario? Alessandria today, come spazio culturale attento alla letteratura d’autore e al pensiero critico, propone questo testo come riflessione sul senso profondo della scrittura, oltre ogni moda.

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