Francesco Hayez "Malinconia" 1840-41, olio su tela, cm.138,6×104, Pinacoteca di Brera, Milano

A cura di Manuela Moschin del Blog www.librarte.eu  e pagina Facebook librarte.eu  

Benvenuti cari amici, oggi vi propongo di osservare con me questo meraviglioso dipinto di Francesco Hayez (Venezia,1791-Milano 1882), intitolato Malinconia (1840-41), conservato nella Pinacoteca di Brera a Milano.

Cosa vi colpisce? Vi invito a scrivere nei commenti. Sarà un piacere condividere con voi le sensazioni che provate immergendovi nell’opera.

L’insieme della composizione contiene una serie di simboli, che ci suggeriscono la presenza di uno stato d’animo triste. L’aspetto scomposto della ragazza è evidenziato dalla veste, che è calata sulla spalla.

Lo sguardo è triste e magnetico. Sembra quasi che ci voglia parlare dei suoi sentimenti.

Dal suo volto traspare proprio la malinconia. I suoi occhi sono rossi e gonfi, probabilmente causati da un lungo pianto. Le mani sono intrecciate.

I fiori, che perdono i petali, danno l’idea della caducità e della scomparsa della gioia.

Tutto diventa serio. La fanciulla ha il viso levigato e pallido.

La preziosa veste di seta possiede riflessi lucenti provenienti da una fonte esterna, che la rende alquanto realistica. La gradazione di tonalità deriva dalla predilezione dell’artista per la scuola rinascimentale veneta di Giorgione e Tiziano.

Hayez nacque, infatti, a Venezia dove compì la sua prima formazione. In seguito visse a Roma dove, nel 1809, vinse il Premio Roma. Successivamente si stabilì a Milano diventando, nel 1850, titolare dell’Accademia di Brera, ottenendo, altresì, la cattedra di pittura.

Nell’Accademia sono conservati una grande quantità di disegni, che testimoniano il suo costante studio e la sua prolificità.

È interessante sapere che Hayez dettò la sua autobiografia intitolata “Le Mie Memorie” alla Contessa Giuseppina Negroni Prati Morosini. A tal proposito, lo scrittore e giornalista Raffaello Barbiera (1851-1934), redattore del Corriere della Sera scrisse:

« La contessa Giuseppina lo eccitava a scrivere le sue memorie; ma l’autore del Bacio, aveva, si sa, più facile il pennello che la penna. Un bel giorno, l’amica sua si risolse a scriverle lei quelle ricordanze d’arte e di vita, facendosele dettare a poco a poco dal pittore. E così fu: il vecchissimo artista dalla immacolata canizie, seduto su un seggiolone parlava e la contessa scriveva».

Hayez descrisse nella sua autobiografia il dipinto Malinconia:

«La Malinconia era rappresentata da una giovane donna del Medioevo, che presa da un sentimento d’amore, sta in una posa abbandonata, che nonostante la passione per i fiori, da essa raccolti in un vaso, tenendone uno in mano che forse le ricorda la persona a lei cara, tiene alquanto china la testa, per meglio nutrire il pensiero che la domina, non curante tutto quello che le sta intorno, e gli abiti stessi che le cadono da una spalla, lasciando vedere parte del petto. L’abito è di raso celeste carico ch’io credetti adatto al soggetto, anche perché contrapposto alle tinte vive dei diversi fiori, ch’io presi tutti dal vero con cura coscienziosa».

 

Di Manuela Moschin - Blog LibrArte

Manuela Moschin, scrittrice. Sono nata a Venezia-Mestre e attualmente vivo e lavoro in provincia di Venezia. Ho conseguito la laurea in Conservazione e Gestione dei Beni e delle Attività Culturali presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, indirizzo Storia dell’Arte. La mia opera prima è “ātman”, che in sanscrito è traducibile come soffio vitale o coscienza spirituale, una raccolta di poesie che fonde in un equilibrato mix la storia dell’arte con la mia predilezione per gli insegnamenti legati alla filosofia indiana. Nel mese di maggio 2022 alcuni miei scritti sono stati selezionati per “Risveglio”, un’antologia a cura di Storie di Libri, mentre nel settembre dello stesso anno ho pubblicato il saggio “Le Metamorfosi di Ovidio nell'arte”, Espera Edizioni. Nel mese di marzo 2023 ho pubblicato assieme a mia madre Mirella Alberti (deceduta nel 2004) la raccolta di poesie "Un giglio bianco al 4910" a cura di Storie di Libri.  Collaboro in linea diretta con storiedilibri.com e diverse testate online. Dalla mia passione per le materie umanistiche nasce il blog librarte.eu, contenitore di articoli di storia dell’arte e recensioni di libri. Bibliografia: 2023 - Un giglio bianco al 4910 -poesie- 2022 - Le Metamorfosi di Ovidio nell’arte -saggio- 2022 - Risveglio -storie- 2021 - ātman -poesie- Segui i video Youtube LibrArte.eu Altre collaborazioni:"lavocedivenezia.it";"valledaostaglocal.it"; "alessandria.today"; "solofraoggi.it";"massimogaudioartblog.com". Segui la mia pagina Facebook librarte.eu 

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