Con “Le Signorine di Concarneau”, pubblicato nel 2013, Georges Simenon ci trasporta nella piccola cittadina di Concarneau, in Bretagna, tessendo un racconto di mistero che è tanto un’indagine poliziesca quanto un affresco sociale. Simenon si allontana dal genere noir puro per esplorare le dinamiche di una comunità chiusa in sé stessa, dove i segreti si moltiplicano come le onde del mare vicino.

La tranquillità di Concarneau viene scossa dall’attentato a uno dei suoi più rispettabili cittadini. La successiva indagine rivela non solo l’aspetto oscuro della vittima ma anche le complesse relazioni che legano i membri della comunità. In questo labirinto di verità nascoste, ogni personaggio assume una doppia faccia, e nulla è come sembra.

Simenon, con la sua abilità di grande narratore, ci presenta personaggi femminili forti e indipendenti – le signorine del titolo – che giocano un ruolo cruciale nella risoluzione del mistero. La loro presenza è tanto significativa quanto l’atmosfera opaca e inquietante che avvolge la narrazione, riflettendo le tempeste interne ed esterne che agitano la vita dei personaggi.

Attraverso una prosa essenziale e incisiva, Simenon ci invita a scrutare oltre le apparenze, a cercare la luce nelle ombre della natura umana. “Le Signorine di Concarneau” è un viaggio affascinante e disturbante attraverso la psiche collettiva di una piccola comunità, un romanzo che affronta temi universali quali l’onore, il peccato e il perdono. Un classico Simenon, da leggere e rileggere.

Di alessandria today

Ex Dirigente, consulente e ora blogger Background, di Pier Carlo Lava Le mie esperienze lavorative nel settore Commerciale & marketing, un mondo che affascina, motiva e stimola, che ha contribuito a farmi crescere sotto il profilo professionale e umano. Un mondo dove non esiste la routine in quanto si rinnova ogni giorno, quasi ogni momento, un mondo in cui organizzazione, metodo, psicologia, dialettica, ma anche creatività e improvvisazione, sono gli elementi essenziali che contraddistinguono gli abili commerciali così come i valenti creativi nel Marketing. Molti di noi potendo ricominciare da capo intraprenderebbero altre attività, altri percorsi, personalmente invece non cambierei quasi nulla farei la stessa scelta, ben sapendo che per motivazioni intrinseche non sarebbe mai uguale, forse l’unica cosa che cambierei sarebbe quella di dare maggiore spazio alla famiglia, perchè confesso di averla un po trascurata.

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