Negli ultimi giorni di dicembre 2025, le autorità sanitarie dell’Europa dell’Est hanno segnalato la ricomparsa di una patologia che sembrava relegata ai libri di storia: la lebbra, nota scientificamente come morbo di Hansen. Dopo oltre quattro decenni di assenza ufficiale in Romania e trenta in Croazia, sono stati isolati alcuni casi che hanno riacceso l’attenzione mediatica internazionale. Sebbene il nome evochi scenari biblici e timori ancestrali, la medicina moderna invita alla calma, sottolineando come oggi la malattia sia perfettamente curabile e molto meno contagiosa di quanto si creda.
I, Focolai, e le Misure, di Contenimento
La sorveglianza epidemiologica ha intercettato i segnali in due contesti differenti, attivando immediatamente i protocolli di sicurezza previsti dall’OMS.
- Il focolaio in Romania: A Cluj-Napoca, in Transilvania, le autorità hanno confermato quattro casi (due certi e due sospetti) riconducibili a un centro massaggi. Le persone colpite sono giovani lavoratrici di origine asiatica. Una di esse era tornata di recente da un viaggio nel paese d’origine dove era stata in contatto con la madre malata. Il centro è stato temporaneamente chiuso per una sanificazione profonda con ozono e biocidi.
- Il caso in Croazia: A Spalato, e successivamente monitorato a Zagabria, è stato registrato un singolo caso “importato”. Si tratta di un lavoratore originario del Nepal che risiede nel Paese da circa due anni. L’uomo è stato posto in isolamento e la sua famiglia è sotto profilassi preventiva.
Gli esperti, tra cui l’epidemiologo Massimo Ciccozzi e l’infettivologo Matteo Bassetti, hanno chiarito che il contagio richiede contatti stretti e prolungati (mesi o anni di convivenza). Non si trasmette con un semplice tocco o condividendo spazi comuni per breve tempo.
La, Malattia, Oggi: Sintomi, e Cure
Il morbo di Hansen è causato dal batterio Mycobacterium leprae. Nonostante lo stigma storico, la sua patogenicità è bassa.
- Sintomi: Si manifesta inizialmente con macchie cutanee prive di sensibilità termica o dolorifica, naso chiuso cronico e arrossamento oculare.
- Trattamento: Grazie alla polichemioterapia (un mix di antibiotici), la malattia può essere guarita completamente in un periodo che va dai 6 ai 24 mesi. Se diagnosticata precocemente, non lascia alcun segno invalidante. In Italia si registrano mediamente meno di dieci casi all’anno, tutti prontamente gestiti da centri d’eccellenza come lo Spallanzani di Roma, confermando che il sistema di monitoraggio europeo è solido ed efficace nel prevenire epidemie su larga scala.
Il ritorno della lebbra in Romania e Croazia nel dicembre 2025 non deve essere letto come una minaccia sanitaria imminente per la popolazione generale, ma come la prova dell’efficacia della sorveglianza moderna. La rapidità con cui i casi sono stati isolati e trattati dimostra che il morbo di Hansen non è più il “male oscuro” del passato. L’allarmismo e lo stigma verso i lavoratori stranieri sono ingiustificati: la scienza oggi possiede tutti gli strumenti per eradicare il batterio e garantire la piena guarigione dei pazienti, mantenendo l’Europa al sicuro.
Biografia di Gerhard Armauer Hansen
Gerhard Henrik Armauer Hansen (Bergen, 29 luglio 1841 – Florø, 12 febbraio 1912) è stato un medico e scienziato norvegese, celebre per aver scoperto nel 1873 il Mycobacterium leprae, l’agente eziologico della lebbra. La sua scoperta fu rivoluzionaria poiché dimostrò per la prima volta che la malattia era causata da un germe e non da maledizioni divine o fattori ereditari. Nonostante le controversie etiche legate ad alcuni suoi esperimenti, il suo lavoro ha permesso di passare da una gestione basata sull’esclusione sociale dei malati a una basata sulla ricerca scientifica e sulla cura farmacologica.
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Sicurezza, Sanitaria, e Frontiere: I, Protocolli, di Prevenzione, per le Malattie, Tropicali. Europa 2025. Gemini IA
In un mondo sempre più interconnesso, il monitoraggio sanitario ai punti di ingresso, come gli aeroporti internazionali, è diventato il primo baluardo contro la diffusione di malattie tropicali o neglette. I recenti casi di lebbra in Romania e Croazia hanno riportato l’attenzione sull’efficacia dei controlli per chi proviene da aree endemiche. Sebbene la lebbra non richieda una quarantena aeroportuale standard a causa della sua bassa velocità di trasmissione, esistono protocolli sofisticati per intercettare minacce più immediate, come febbri emorragiche o nuove varianti virali.
Sorveglianza, Tecnologica, e Collaborazione, Internazionale
Il sistema di difesa sanitario europeo si basa su una rete coordinata dall’ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) e dall’OMS.
- Scanner Termici e Sensori: Negli hub principali, sono attivi sensori di nuova generazione capaci di rilevare stati febbrili in modo non invasivo tra i passeggeri in transito.
- Dichiarazioni di Salute Digitali: I viaggiatori provenienti da zone a rischio sono tenuti a compilare moduli digitali che tracciano gli spostamenti e i contatti, facilitando il contact tracing nel caso in cui una patologia si manifesti giorni dopo l’arrivo (fondamentale per malattie con lungo incubo come il morbo di Hansen).
- Unità di Sanità Marittima e Aerea (USMAF): In Italia e in Europa, queste unità hanno il compito di ispezionare i mezzi di trasporto e gestire i passeggeri che presentano sintomi sospetti a bordo, garantendo un isolamento immediato prima dello sbarco.
La strategia attuale non punta sulla chiusura delle frontiere, ma sulla “sorveglianza attiva”: educare i viaggiatori a riconoscere i sintomi e garantire che i sistemi sanitari locali siano pronti a diagnosticare rapidamente malattie rare, evitando lo stigma e garantendo cure immediate.
La gestione dei flussi migratori e turistici nel 2025 dimostra che la tecnologia e la cooperazione internazionale sono strumenti più efficaci della paura. I casi isolati registrati nell’Est Europa non rappresentano il fallimento dei controlli, ma la prova che il sistema di segnalazione funziona. La capacità di tracciare un caso di lebbra fino al suo focolaio d’origine dimostra che l’Europa possiede una “memoria immunitaria” e scientifica capace di proteggere i cittadini senza limitare le libertà fondamentali.
Biografia di Matteo Bassetti
Matteo Bassetti (Genova, 26 ottobre 1970) è un medico e ricercatore italiano, specializzato in Malattie Infettive. Direttore della Clinica di Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova, è diventato una delle figure di riferimento nella divulgazione scientifica durante le emergenze sanitarie globali. Autore di numerose pubblicazioni scientifiche, si è distinto per la sua capacità di tradurre concetti complessi di infettivologia per il grande pubblico, promuovendo sempre un approccio basato sulle evidenze scientifiche e sulla prevenzione vaccinale, contrastando attivamente l’allarmismo e la disinformazione.