La poesia di Alda Merini è un richiamo poetico alla bellezza nascosta e all’incanto dei segreti della natura. Il titolo stesso, “Alda”, suggerisce una presenza autorevole e un’esperienza sensoriale, mentre i versi raccontano un mondo di meraviglie celate tra le fronde degli alberi.
Alda Merini incanta il lettore con un’esplorazione del mondo degli alberi che transcende l’apparenza e abbraccia l’infinita potenza del loro essere. I versi si tingono di mistero, suggerendo che le betulle, durante la notte, sollevino le radici e che gli alberi si trasformino in sogni o addirittura in strumenti musicali come un violino d’amore. Queste immagini sorprendenti e poetiche trasmettono un senso di magia e meraviglia, aprendo uno spazio dove la realtà e il sogno si fondono.
Il ritmo incalzante delle parole di Merini sembra sottolineare la vitalità degli alberi, descrivendoli come creature viventi, capaci di cantare, ridere e trasformarsi. Si dipinge un quadro di alberi che emergono dalla loro quiete quotidiana per diventare simboli di cambiamento e rinascita, incarnando così il ciclo eterno della vita.
La poetessa riconosce il destino del poeta, affermando che non possono essere redenti e devono essere lasciati liberi di volare come usignoli tra gli alberi, pronti a offrire la loro melodia anche se è destinata a svanire.
In conclusione, la poesia di Alda Merini è un’ode agli alberi che vanno oltre la semplice descrizione, trasportando il lettore in un mondo incantato di suggestioni e meraviglie. La sua scrittura evocativa e ricca di immagini invita a contemplare la bellezza e la forza degli alberi, mentre conferisce al poeta un’aura di libertà e potenza spirituale. Il testo cattura l’essenza della natura e del destino umano, fornendo uno spazio per riflettere sulle meraviglie celate nel mondo intorno a noi.
Alda Merini … tu non sai:
ci sono betulle che di notte levano le loro radici..
e tu non crederesti mai che di notte gli alberi
camminano o diventano sogni.
Pensa che in un albero c è un violino d amore.
Pensa che un albero canta e ride.
Pensa che un albero sta in un crepaccio e poi diventa vita.
Te l ho già detto: i poeti non si redimono..
vanno lasciati volare tra gli alberi come usignoli pronti a morire …
Poesia tratta dalla pagina facebook: Io e i Navigli